Una traccia: Il primo contatto
“Se fossimo davvero soli nell’universo sarebbe un gran spreco di spazio”: questa una frase del grande scrittore e scienziato Isaac Asimov.
Oggi, secondo la maggior parte degli scienziati e analisti, la divulgazione dell’eventuale prova dell’esistenza di organismi extraterrestri avrebbe, sull’opinione pubblica mondiale, un impatto superiore a qualsiasi altra scoperta: la consapevolezza di non essere al centro dell’universo, infatti, implicherebbe un notevole cambiamento culturale.
L’attuale scenario potrebbe essere riassunto in tre grandi ipotesi:
– Gli alieni sono già arrivati sulla Terra, ma si nascondono oppure le autorità sono a conoscenza della loro presenza ma mantengono il segreto.
– Gli alieni esistono, ma non si sono ancora messi in contatto con noi o siamo noi che non siamo capaci di leggere i loro segnali.
– Gli alieni non esistono.
La prima ipotesi è intrigante, ma priva di prove oggettive, anche se storie di presunti contatti esistono dalla notte dei tempi e, in tempi più moderni, gli avvistamenti di UFO hanno riempito le pagine dei quotidiani di tutto il mondo.
Se invece fosse reale la seconda, sorgono naturali e legittime domande.
Saranno gli uomini del futuro, a bordo di avveniristiche astronavi stellari, a scoprire nuove e strane forme di vita?
Oppure saranno prima “Loro” a scendere sul nostro pianeta, giungendo dai più remoti angoli dell’universo?
Se proprio la nostra generazione vivesse il cosiddetto “Primo Contatto”, quali sarebbero le reazioni?
Secondo alcuni teorici, una società avanzata tecnologicamente al punto di essere in grado di viaggiare fra le stelle deve aver superato l’incertezza etico-morale che da sempre affligge l’umanità, diventando pertanto una società benevola e non aggressiva.
Altri sposano, invece, la scuola di pensiero secondo cui, inevitabilmente, quando una società tecnologicamente avanzata ne incontra un’altra più arretrata, alla seconda non resta che un’opzione: soccombere; in questo caso diventerebbe plausibile la teoria dello scrittore Greg Bear, secondo cui non abbiamo ancora notizia di civiltà aliene perché l’universo è un ambiente altamente pericoloso e competitivo, in cui l’unico modo per sopravvivere è nascondersi.
E se invece fosse vera la terza ipotesi? Se fossimo davvero soli nell’universo? Paradossalmente, tra tutti, questo potrebbe essere lo scenario più agghiacciante.
La questione resta aperta e, all’improvviso, potrebbe diventare di stretta attualità…