Bruno Amore
Opera 1^ classificata
La fanciulla in verde.
È questa, mia madre
quella a sinistra, vicino al ramo di salice
vestita di seta autarchica, verdolina
a fiori tropicali lillà,
lunghette svasata la gonna
appena sopra la caviglia
e le scarpe di vernice col laccetto,
che sembra un giunco, tanto è incurvata.
Coi capelli mossi ribelli tanti,
biondo pannocchia, diceva lei ridendo,
con le efelidi sulla pelle chiara
che non poteva esporre al sole:
le parava col cappello di paglia a larga falda
dal nastro in tinta col vestito
che qui, noncurante, tiene appeso alla spalla
con fare divistico
il capo leggermente reclinato
l’espressione in un sorriso fatale,
da scena.
L’ho visto davvero quel cappello,
schiacciato tra la biancheria ricamata,
del prezioso corredo
quasi un cimelio della fanciullezza
che non perse mai.
Rosarita Ugolini
Opera 2^ classificata
Il ritratto
Ti ho incontrato col sorriso sulle labbra
con il rosso le dipingerò perché sempre mi sorriderai.
Ocra gialla, bianco e un pizzico di nero
coloreranno le tue guance
e come ali di farfalla prenderanno vita…
Un neo di nero affogato nell’ocra
l’orbita concretizza, laddove il verde smeraldo risalterà
ed i tuoi occhi mi guarderanno con l’intensità dell’amore.
Occhi che guideranno il mio destino,
che mai lacrime bagneranno
perché ti sarò sempre vicino.
Un tocco di terra di siena e blu cobalto
segneranno l’arcata
come scrigno che racchiude un tesoro.
Oh tenero amore, sempre mi emozioni!
Adesso la fronte, alta, spaziosa, intelligente
della stessa tonalità del viso, più ombreggiata sotto i riccioli neri.
Sì, sei quasi pronta, mi allontano,
ti guardo, sei proprio tu, ancora qualche tocco
mentre ti penso,
così lontana, così vicina!
Con tratti decisi e furtivi di nero, blu, terra di siena
fluiscono leggeri capelli dal pennello,
sfiorano il tuo dolce viso.
Profondità di ombre e luci.
La tua immagine emerge come acqua di sorgente.
Sei proprio tu!
Tanti colori, un solo amore!
Cristina Valeria Pitonzo
Opera 3^ classificata
Tono su tono io ti amo.
Di bimbi con handicap e mamme arcobaleno di speranza
Ti ho chiamato amore ancor prima che tu fossi,
ti ho sognato col cuore nei giorni tristi e torvi.
Della mia anima tanto sofferente,
saresti stato l’unico difensore.
Giorni pesanti come macigni affondati,
quelli trascorsi nel buio del non sapere.
Quanto lottare per una risposta,
quanto sconcerto nel girare e non capire.
Forse è questo, forse è quello,
nessuno davvero lo sa dire.
Ma io che nel ventre ti ho portato,
qualunque sentenza ho ormai accettato.
Speciale dicono che tu sia,
e lo dicono dopo una lunga agonia.
Speciale per me sei sempre stato,
come dono divino a me portato.
Io che ho visto il nero del terrore,
e conosco il viola del dolore.
A me tanto chiari i colori del mio umore,
ancora son nascosti quelli del mio cuore.
Se una donna può appartenere a tante tonalità,
un bambino è un arcobaleno di felicità.
I miei colori sono ora i tuoi occhi verdi,
la mia luce è la tua bocca sorridente.
E mi domando perché tanto ho pianto,
se per me sei ciò che di più amo.
Perché tante lacrime come rivo,
quando è chiaro l’importante è tu sia vivo.
Quel che gli altri diranno sarà solo un suono,
perché con te giocherò tono su tono.
Perché non importa come dipinger saprai,
ma solo quanto amore donerai.
Francesca Romana Bonzanin
Opera 4^ classificata
Cielo rosso
Trecce di pensieri
nell’assaporare
un sorriso spento,
tra lunghe dita
di nuvole sfrangiate
nel cielo rosso
del tempo consumato
prima delle stelle.
Ultime ombre di gioia
nel tentare la vita
con tintura pulita
d’amore rubino,
straziante sfumatura
di polvere lacca
risplende riflessa
in occhi celesti,
profilati da foglie
di rose pungenti.
Al tramonto
il tocco leggero
del denso colore,
nel ritratto sincero
di donna,
non abbaglia,
ma imbriglia
le fronde dell’animo,
come raro corallo
nel mare profondo.
Silvia Cipollina
Opera 5^ classificata
I colori delle donne
Le donne nascono
di un bel colore acceso
sia rosso, giallo o nero.
Per tutta la vita, poi
intessono colori,
colori sempre nuovi.
ardenti,
colori passionali,
colori dei pastelli
come le gioie, rosa!
Colori dei pennelli
sulla tela intricata
del destino.
Blu, acqua della vita
…grigia a volte
…viola
come un ultimo petalo
di un piccolo fiore silente
tra lacrime di rugiada.
Le donne hanno
colori in fermento
come il mosto
che diventa vino.
Colori della terra
nera e fertile,
colori in movimento,
giallo, arancione, rosso,
fino a toccare il sole.
Le donne hanno
trasparenza d’animo,
color limpido dell’acqua,
han innata libertà,
color verde prateria.
Le donne hanno
il colore dell’aria…
Nessuno mai le fermerà!
Rita Rucco
Opera 6^ classificata
Le donne di qui
Le donne di qui
Al vento sinuose movenze
Frastuono di foglie argentate
Teste scomposte di ulivi remoti.
Le donne di qui
Languore nascosto nei corpi
Ma non sulle morbide labbra
Vermiglie.
Le donne di qui
Dorate di nuovo e d’antico
Trattengono il tempo
Tra il prima ed il poi.
Le donne di qui
Radici più scure di sotto
A saldare la terra
In un unico pugno serrato.
Le donne di qui
Tra il vermiglio ed il nero
Generose-fluttuanti
Attraversano il tempo.
Ammaliando.
Chiara Scrobogna
Opera 7^ classificata
Di colori è fatta la mia vita
Rossa la salopette che avevo da bambina
bianche le calze lunghe
di cento toppe colorate il costume di raso
che la mamma aggiustava a Carnevale.
Di colori è fatta la mia vita.
In bianco e nero l’album grande
delle fotografie che raccontavano
mamma e papà.
Il mio cassetto gonfio
di sorrisi a colori oggi ho ordinato
per anni, per albumi nuovi,
allineate le date e gli eventi.
Nessuno m’udiva, nessuno chiedeva:
con le didascalie ho raccontato la storia
di quei sorrisi a colori
fissando i ricordi
di compleanni, di feste, di gite
di grandi fatiche;
così gli anni consumati
e ritrovati
ho immaginato brandelli d’eternità.
Non di luci e d’ombre:
di colori è fatta la mia vita
di colori ricordati
di colori ritrovati
di colori che inventano
i miei oggetti, le mie tele dipinte
per fissare la luce che fugge
per rubare il mio straccio d’eterno
che il ricordo rinnova
in attimi e attimi e attimi
schizzati di rosso, di verde, di giallo, di blu.
Pietro Catalano
Opera 8^ classificata
Se un attimo
Se un attimo, solo un attimo
io fermassi il mio cuore
per bere l’istante della vita,
e m’addormentassi d’un sogno
sospeso tra incoscienza e verità
sarei nel grembo dell’universo
con te, figlio mio,
dove ti sogno e ti cerco ancora.
Giulia Vannucchi
Opera 9^ classificata
Verde (L’invidia)
Negli occhi serrati
si accende un lampo
di sferzante delirio,
di acido rimpianto.
Le rughe disegnano
saette contorte,
sul verde volto
una smorfia di morte.
(14-01-2009)
Loredana Becherini
Opera 10^ classificata ex aequo
Calzine rosse
Ti germoglia l’amore nel grembo
figlia e capovolto è l’orlo del tuo cielo
sospeso
da coincidenti prospettive ondulato.
Attenta sorvegli sul ventre increspato da un sospiro
la tua gemma a fior di labbra
languida
come una gatta ti distendi
che lecca il primo sole dell’aprile
e immemore socchiude gli occhi in lampi smeraldini.
Lo squarcio sul futuro è già compiuto
come in una tela di Fontana
si apre ad un’ignota dimensione
flette lo sguardo.
Il battito ritmato tu stupita
assorbi ti percuote la mente protesa
indissolubile avvinto nodo
trasforma il mondo il tuo sogno
accarezzi pensieri in boccio
nel pulsare del sangue giovane e t’incanti.
Meravigliosi sono questi istanti
della tua vita pur se tu non sai.
Rita Buzzi
Opera 10^ classificata ex aequo
Donne assetate di libertà
Donne dagli occhi scuri, orlati d’avorio
Donne di colore, che vivono notti ombrate di paura.
Donne private dei loro sogni e dei sonni tranquilli…
costrette a vivere nell’indigenza! Tutta la vita…
Donne che soffrono la fame e la sete.
Donne alte e snelle, con il sorriso spento
e con il volto nascosto sotto il velo.
Donne che camminano a stento…
Donne private dei diritti umani
costrette a vivere peggio degli animali!
Donne poco più… che bambine…
obbligate ad esporsi in vetrina…
per poi essere vendute al mercato delle schiave!
Donne bambine vendute per essere a disposizione
di uomini violenti e senza scrupoli!
Donne desiderose di togliere dal loro volto il velo!
Per vedere il colore del cielo e del mare e dell’arcobaleno.
Donne desiderose di rispetto…
e di una vita serena e tranquilla!
Donne desiderose di spalancare sul mondo…
il loro sorriso dignitoso e il loro volto pulito!
Donne desiderose di vedere scintillare le stelle…
e di emigrare via… verso nuovi nidi…
come le rondini che volano verso terre lontane
e verso nuove primavere!
Donne che vogliono vedere i colori smaglianti dei fiori
e assaporare le meraviglie della natura!
Donne assetate di pace, della giustizia e dei colori
della liberta!
Donne che chiedono a tutte le donne del mondo
di non essere messe in disparte!!!
Donne come noi desiderose di vivere, il loro oggi…
e il loro domani!!
Donne che vorrebbero possedere le ali, per volare come le rondini!
Maria Cristina Perin
Opera 10^ classificata ex aequo
Delle stagioni*
Ti vestirai di bianco
candida fanciulla
nella luce del mattino
timido bucaneve
chinerai il biondo capo
sul corpo di lui
prato delicato
Indosserai l’abito rosso
sposa profumata
matura rosa vellutata
tra le rocce assetata
di una pioggia appassionata
pochi giorni e già appassita
dal piacere consumata
Ti avvolgerai intorpidita
donna pallida sfiorita
in un nero rigido mantello
perduta nella notte
l’ombra lunga della sera
svanita senza attendere
il risveglio dell’aurora
Vanina Viviani
Opera 10^ classificata ex aequo
Giallo incerto
Le accavallava,
quelle gambe.
E lasciava che una cadesse distratta sull’altra.
Profumava di zafferano,
di rosso presuntuoso
che diventa giallo incerto.
Sbattevo ciglia
Come se ammainasse una vela.
Tra le dita
Un filo danzava intorno al collo,
le ambizioni di un’anima
che pregava non fosse una di quelle
che s’innamorano.
Strofinava quelle falangi lunghe.
Graffiava sorrisi ambiziosi.
Si lasciava andare sul broccato
della sedia,
credendo di essere l’Isabella d’Este
su cui Ludovico il Moro s’intestardiva.
Poi,
esausta
di così improbabili pose femminili,
illudeva d’alzarsi,
a ballare con un Mozart
che non conosce musica.
Illudeva.
Le accavallava,
quelle gambe.
E lasciava che una cadesse distratta sull’altra.
Profumava di zafferano,
di rosso presuntuoso
che diventa giallo incerto.