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Premio Letterario Internazionale Città di Melegnano 2006
XI Edizione

Ultimo aggiornamento: 27 Luglio 2018
Clicca qui per il bando completo del concorso
Andamento del concorso:

Antologia La spedizione dell’antologia è finita il 29-10-2007

Premiazione Si è tenuta sabato 20 gennaio 2007 alle ore 15,30 a Melegnano (Milano) presso il Salone Predabissi in via Frassi, 2 angolo via Predabissi.
Clicca qui per vedere le fotografie della Premiazione. Tutti i partecipanti hanno ricevuto una copia della rivista Il Club degli autori con i risultati del concorso.

Risultati

La Giuria della undicesima edizione del Premio Letterario Città di Melegnano presieduta da Benedetto Di Pietro per la Sezione Poesia e da Alessandra Crabbia per la Sezione Narrativa, ha stabilito la seguente classifica finale:


SEZIONE POESIA


  • Opera 1^ classificata: Nemesi di Emma Mazzuca, Latina. Questa la motivazione della giuria: “Il poeta n. 17, affida a questa sua lirica l’espressione delle paure dell’uomo del Duemila: il senso di smarrimento di fronte al futuro che lo porta a rimpiangere il passato, meglio identificato col sonno dell’oblio. È una ricerca della propria identità di fronte ai fatti delittuosi che ogni giorno ci tocca apprendere dai mass media. L’angoscia di una morte sempre incombente ci rende anonimi, e perfino un morto diventa un semplice “grumo muto”. La perdita dell’identità individuale si estende alla perdita di identità collettiva. Il codice interpretativo è affidato al titolo “Nemesi”, la divinità personificazione della giustizia, punitrice dei tiranni e dell’egocentrismo. Non sappiamo se in senso ironico o trascendentale. Lo scollamento psicologico generato dalla particolare struttura della lirica è compensato dal ritmo lento e calmo dei versi.”


(B. Di Pietro)


Vince la Pubblicazione di un libro di 32 pagine di cui gli verranno assegnate 100 copie gratuite – Targa di riconoscimento – Attestato di merito – Pubblicazione del testo premiato sulla rivista Il Club degli autori – Pubblicazione su Internet Club.it


  • Opera 2^ classificata: Le perdute forme dell’esistere di Mauro Domenella, Castelfidardo (An). Questa la motivazione della giuria: “Il poeta n. 27, in un’atmosfera da “The day after”, crea uno scenario inquietante che occupa quasi tutta la lirica. L’andamento della natura è paragonato alla vita dell’uomo, che nonostante una certa posizione nichilista, vale la pena di essere vissuta grazie all’amore “che rimane l’unico pretesto per vivere”. L’attenuazione delle storture è affidata alla classicità del linguaggio, usato con sicura perizia.”


(B. Di Pietro)


Vince la Pubblicazione di un libro di 32 pagine di cui gli verranno assegnate 50 copie gratuite – Attestato di merito – Pubblicazione del testo premiato sulla rivista Il Club degli autori – Pubblicazione su Internet Club.it


  • Opera 3^ classificata: Siamo barche sul fiume di Ermano Raso, Racconigi (CN). Questa la motivazione della giuria: “Il poeta n. 90, paragona l’uomo ad una barca che la corrente del fiume trascina. Siamo tutti viandanti senza mèta condannati a portare il peso dei nostri fallimenti che il tempo incombente ci mette costantemente davanti per aggravare il nostro disagio, man mano che ci avviciniamo alla vecchiaia. Una poesia introspettiva in cui prevale il pensiero filosofico, almeno quella più elementare, sul senso della vita.


(B. Di Pietro)


Vince la Pubblicazione di un libro di 32 pagine di cui gli verranno assegnate 50 copie gratuite – Targa di riconoscimento – Attestato di merito – Pubblicazione del testo premiato sulla rivista Il Club degli autori – Pubblicazione su Internet Club.it


Vince Attestato di merito – Pubblicazione del testo premiato sulla rivista Il Club degli autori – Pubblicazione su Internet www.club.it – Buono valido per 50 copie omaggio in caso di pubblicazione in volume con la casa editrice Montedit.


Vince Attestato di merito – Pubblicazione del testo premiato sulla rivista Il Club degli autori – Pubblicazione su Internet Club.it – Buono valido per 50 copie omaggio in caso di pubblicazione in volume con la casa editrice Montedit.


Vincono Attestato di merito – Pubblicazione del testo premiato sulla rivista Il Club degli autori – Pubblicazione su Internet Club.it – Buono valido per 50 copie omaggio in caso di pubblicazione in volume con la casa editrice Montedit i seguenti autori:

  • Opera 10^ classificata: Le favole… di Fabrizio Gravina (Cartepen), Ceprano (Fr).


Risultano segnalati dalla Giuria con Attestato di merito i seguenti Autori:


  • “Anime senza anima” di Gloria Venturini, Lendinara (Ro)
  • “Congedo da una capitale non voluta” di Alberto Tomiolo, Verona
  • “Creatura” di Vittorio Gelsomino, Tortona (Al)
  • “I nuovi emigranti” di Laura Cervini, Bari
  • “Il gregge ha camminato” di Licia Roveri Galli, Chiavenna (So)
  • “Il mondo sconosciuto” di Pietro Catalano, Roma
  • “Koskobar-K” di Jolanda Serra, San Mauro Forte (Mt)
  • “La danza dei cerchi” di Gabriella Catalano, Ciriè (To)
  • “Laguna (7)” di Laura Giurdanella, Palermo
  • “Tempus fugit” di Angela Ambrosini, Città di Castello (Pg)


SEZIONE NARRATIVA


  • Opera 1^ classificata: Mano d’artista di Francesco Brocchi, Udine. Questa la motivazione della Giuria: «Con un’affabulazione degna di uno scrittore rinascimentale, l’autore descrive con intensa sensibilità, il dramma amoroso ed erotico di un religioso che arriva all’omicidio della donna che lo ossessiona e lo ammalia. Nella confessione al superiore, egli esamina con tagliente lucidità il tormento etico che lo avviluppa e la punizione esistenziale per il suo terribile peccato. In un susseguirsi di emozioni morali ed estetiche, analizza con triste umanità le miserie della sua vecchiaia, la delirante gelosia, e l’angoscia che lo portano a uccidere Fiammetta, e a eliminare con lei la tortura di desiderarla. Il gran pittore Caravaggio, ritrarrà con mirabile incisività i volti e le atmosfere oscure di questo racconto, piccolo capolavoro notevolmente meritevole».


(Alessandra Crabbia)


Vince la Pubblicazione di un libro di 32 pagine di cui gli verranno assegnate 100 copie gratuite – Targa di riconoscimento – Attestato di merito – Pubblicazione del testo premiato sulla rivista Il Club degli autori e su Internet Club.it


  • Opera 2^ classificata: Storia di Chiara di Piera Ariotti, Asti. Questa la motivazione della Giuria: «Come può percepire lo spettro della morte una bambina di pochi anni, malata terminale? La mente infantile di Chiara non possiede i fantasmi yunghiani dell’inconscio collettivo. Non porta ancora le tracce indelebili della tanatofobia, così diffusa nel mondo che la circonda. La morte è un accadimento misterioso e senile, oscuro e impossibile che non può lasciare traccia nella sua voglia di vivere ogni emozione e gioco con vivacità e gioia. La sua impossibilità di essere ghermita dalla morte è tutta nel candore infantile, nel diritto al tempo che la bambina è convinta di possedere. Solo l’imminente nascita di un fratello, “ l’altro”, le fa comprendere di aver perso la fiducia nel non voler morire. Ritratto struggente e delicato di un’infanzia destinata a restare tale, cristallizzata nel tempo inesorabile».


(Alessandra Crabbia)


Vince la Pubblicazione di un libro di 32 pagine di cui le verranno assegnate 50 copie gratuite – Attestato di merito – Pubblicazione del testo premiato sulla rivista Il Club degli autori e su Internet Club.it


  • Opera 3^ classificata: L’eclisse di Roberto Silleresi, Baganzola (Pr). Questa la motivazione della Giuria: «In un’Africa tormentata dai conflitti etnici e religiosi, un ragazzo animista e un sacerdote cattolico vivono un’eclisse di sole, simbolo di quell’oscuramento delle coscienze che è l’intolleranza e la violenza. Don Timoteo non tenta neppure di evangelizzare il giovane Emmanuel: sente che ugualmente Dio alberga in quel cuore primitivo. E gli narra solamente esempi di eroismo e di coraggio, per fargli superare i timori ancestrali che l’evento astronomico suscita nel ragazzo. E sarà proprio l’eroismo a dare coscienza al giovane, a farlo perire per vincere la violenza bruta dei fanatici. Emmanuel diventa così un simbolo eroico di dignità umana e di sacrificio edificante. Racconto toccante e spirituale».


(Alessandra Crabbia)


Vince la Pubblicazione di un libro di 32 pagine di cui gli verranno assegnate 50 copie gratuite – Targa di riconoscimento – Attestato di merito – Pubblicazione del testo premiato sulla rivista Il Club degli autori – Pubblicazione su Internet Club.it


Vincono Attestato di merito – Pubblicazione del testo premiato sulla rivista Il Club degli autori e su Internet Club.it – Buono valido per 50 copie omaggio in caso di pubblicazione in volume con la casa editrice


  • Opera 4^ classificata: La Psicomatica di Marco Meschiari, Modena. Questa la motivazione dela Giuria: «Il protagonista elabora un sofisticato sistema computerizzato, mediante il quale, attraverso diagrammi, formule statistiche e logaritmi, s’illude di poter prevedere gli eventi della sua vita emotiva e amorosa, e di evitarne le ripercussioni negative. Tale illusione è destinata a fallire miseramente, sfuggendo a qualsiasi calcolo razionale del così ben congegnato sistema. Da questo racconto si evince che il vuoto emotivo, le paure esistenziali dell’inventore, le sue angosce cibernetiche, nascondono una solitudine che è sociale, odierna, moderna e terribile. Una solitudine che si rifugia nel virtuale per sconfiggere l’ansia della vita autentica, che nella sua imprevedibilità, nella sua impermanenza, sfugge alla mente e sfida ogni regola razionale».


(Alessandra Crabbia)


  • Opera 5^ classificata: Anielka Palvic di Antonio Margaroli, Milano. Questa la Motivazione della Giuria: «Una prostituta dell’Est narra in prima persona l’orrore della sua sorte, il degrado, il delitto. Le parole sono secche, aride, sguaiate quanto lo è la sua vita. È il suo, un mondo totalmente buio e insanabile. Nessuna speranza di salvezza o redenzione o pentimento trapela dalla confessione del delitto fatta in un commissariato. E chi ha ucciso Anielka Palvic? Ha eliminato l’unico uomo che l’abbia amata, un incauto quanto romantico cliente che con il suo affetto l’ha psicologicamente scompensata. Ormai indurita e marchiata nella sua femminilità, ha scambiato quell’amante per un possibile assassino. La sua violenta discesa nell’inferno dell’assenza di valori, le ha gridato di uccidere l’amore. Nessuna luce per Anielka Palvic, nessuna “happy end” rassicurante: il lettore affronta l’oscurità di un destino dove nemmeno la pietà può suscitare una catarsi».


(Alessandra Crabbia)


  • Opera 6^ classificata: Rio preto di Umberto Li Gioi, Marsala (TP). Questa la motivazone della Giuria : «Olinto è un diverso, e inaccettabile da una società rude, arcaica, che stigmatizza coloro che non la rappresentano efficacemente. Respinto da tutti, persino dal padre, escogita il mezzo per sopravvivere: fare ciò che gli altri non sanno fare. Sa tirare il collo ai polli in modo rapidissimo e indolore. Quando avviene una folgorazione emotiva, capisce di aver provocato morte e dolore agli animali solo per essere accettato, e ciò lo porta al suicidio. Realismo e distacco letterario fanno di Olinto un eroe verista, che dal nulla viene e al nulla ritorna».


(Alessandra Crabbia)


  • Opera 7^ classificata: Una tazzina di caffè di Anna Rastrelli, Firenze. Questa la motivazone della Giuria: «Il mare bello e crudele e una coppia di anziani coniugi che hanno smarrito nel tempo la possibilità di dialogo e tenerezza: il dolore cupo e terribile della donna non ha una catarsi, perché non è elaborato interiormente. La quotidianità scandisce ore di studiato distacco e silenzio. Quando il marito riuscirà a stanare quel dolore, la luce dissolverà ogni fantasma e intima tortura. La consapevolezza dell’amore vincerà sulle tenebre dell’indifferenza. L’analisi delicata dei sentimenti diventa speranza e rinascita».


(Alessandra Crabbia)


  • Opera 8^ classificata: Ottima conservazione di Nella Re Rebaudengo, Torino. Questa la motivazione della Giuria: «Ritratto in noir di una donna che la ricchezza ha reso crudele. Con un linguaggio crudo, l’autore descrive la solitudine di una donna di mezza età, che per tutta la vita ha trovato solo erotismo e amanti prezzolati o interessati al suo patrimonio. L’amore è l’esperienza di culmine non solo fisico che le è sempre stato negata. Ma Lavinia Miller s’innamora, un amore fosco e tardivo come un frutto avvelenato. Ecco che in lei si liberano tutta la passionalità e l’affetto mai potuti esprimere. Amara sarà la scoperta del tradimento e della perversa falsità dell’amato. Il suo primo e ultimo amore sarà rinvenuto, dopo la morte della donna, in pezzi dentro un baule. La vendetta di Lavinia Miller è una sciabolata ad effetto filmico di notevole spessore macabro e lugubremente ironico».


(Alessandra Crabbia)


  • Opera 9^ classificata: Giulio zucchero di Laura Lombardoni, Presezzo (Bg). Questa la motivazione della Giuria: «Il plurale majestatis, quel “noi” che l’impiegato Giulio Zucchero usa per definire se stesso, è un indice della patologia di questo anti-eroe, non bello, non intelligente, non brillante, con turbe psicologiche nascoste e non individuate dalla società. Un uomo comune e mediocre, non conscio di essere ridicolo e indesiderato, né consapevole della sua pericolosità. Il suo è un pensiero distorto e automatico che gli impedisce di cogliere la falsità di sentimento di una sua collega, che considerandolo innocuo ne fa oggetto di derisione. Giulio Zucchero la eliminerà brutalmente. In questo omicidio ci sarà la logica aberrante di una lucida follia».


(Alessandra Crabbia)


  • Opera 10^ classificata: I guardiani della Pellegrina di Giuseppe Cavallaro, Bologna. Questa la motivazione della Giuria: «In un contesto pirandelliano è descritta tutta la burocrazia della morte. In un cimitero, sindaco, prelato, assessore, diventano i funzionari di una bizzarra quanto complicata lotteria del loculo, che i paesani seguono con interessata curiosità. La necessità di attenersi a determinate regole non fa della dipartita qualcosa d’astratto e umano, ma una gara concreta, e una comica dialettica degli opposti. Il bizantinismo delle norme e la sua applicazione pratica, strappano una risata riguardo ad un tema di per sé così luttuoso. Racconto geniale e sottile che premia questo originale autore».


(Alessandra Crabbia)


Risultano segnalati dalla Giuria con Attestato di merito i seguenti Autori:


  • “Oltre la Linea Gialla” di Emanuele Podestà, Serra Riccò (Ge)
  • “23 Novembre ore 10.47 e un attimo” di Monica Lombardi, Ozzano dell’Emilia (Bo)
  • “Cioccolata con panna” di Lidia Conace, Alba (Cn)
  • “Fantasia” di Pierluigi Piccoli, Fogliano (Go)
  • “Il bouquet di Elena” di Elisa Prandini, Vignola (Mo)
  • “Il diario di Bianca” di Leila Gambaruto, Chieri (To)
  • “Il faro sulla scogliera” di Alessio Favalli, Verona
  • “Il tramonto di Arvid Nyberg” di Stefano Prandi, Reggio Emilia
  • “La storia di Mariella” di Antonio Casamento, Padova
  • “Notte fantasma” di Anna Caldara, Carobbio degli Angeli (Bg)


Opere vincitrici

Emma Mazzuca

Opera 1^ classificata

Nemesi


Passato prestami il tuo sonno
Prima che un altro giorno
Languisca di un male sconosciuto
Che il tempo, col sole a guisa di falce
luccicante
Tagli fiori ed erbe alla radice
Prima che la paura scavi il volto
Per aver dissepolto la calunnia

C‘è qualcosa sulla terra oggi di così
gravoso,
Vergognoso, quasi impossibile
Fossati colmi d’ignobili condanne
Pianto che sgorga da solenne rupe/
Come risacca fluisce in mare
Un’acre angoscia la grande Amica oscura
Balugina, s’ingorga un fuoco di rivolta e
carità
Dinnanzi a un grumo muto

Io bianca pena che rompe le passioni
Non ricordo, non ricordo più chi sono
Passato prestami il tuo sonno.


Mauro Domenella

Opera 2^ classificata

Le perdute forme dell’esistere


Solcando campi gremiti
di ulivi contorti come storpi,
al sole ormai dominante sull’aurora,
la mente culla nostalgie
d’una nottata intessuta a forgiare idilli.
Sussurra il fiume mentre scivola
immerso in cupi pensieri,
in un mesto travagliare
d’acque ombrose.
Sugli argini limati da millenaria erosione
fra erbe imperlate di sudori d’alba,
avvampano cancri di rose
appassite ancor prima
di poter divenire se stesse.
Triste somiglianza all’umana
senescenza,
nel vivere alle intemperie
e trovarsi al crepuscolo impaludati…
Alle perdute forme dell’esistere
tentano sciamani deliranti
di carpire l’essenza dal divenire,
sino a ritrovarsi, anche loro,
mummie imbalsamate,
colte nell’atto di un muto stupore…
Di quel poco che rimane
di questo claudicante andare,
soltanto l’amore, reticente
ad uno svelarsi con fragore,
rimane l’unico pretesto per vivere.
Sino all’inevitabile trasformarsi
in arnesi vetusti, ormai smessi,
nell’affanno di una corsa dissennata
giunta ormai alla fine.


Ermano Raso

Opera 3^ classificata

Siamo barche sul fiume


Siamo soltanto barche
in balie del fiume,
coartati ad approdare dove ci spinge
la corrente: viandanti che sovente
camminano all’ombra del silenzio
di promesse mancate,
di un domani che già è ieri,
con la zavorra dei ricordi
via via più greve.
E sempre più freddo appare
il sole rosso del mattino
allor che la foce s’approssima
e il senso dell’età si palesa.


Carla Noro

Opera 4^ classificata

La tela d’oro


ricordo il gusto di fragola del lecca-lecca rosa
e la farina di castagne inghiottita d’un colpo
la trombetta del gelataio da lontano
e i richiami di mia madre che innaffia le dalie
nell’orto
rivedo le mani bianche di farina
che impastano – spianano – riprendono
e l’odore buono del pane caldo
nella cucina di mattoni rossi
fresca di ombra nella calura d’estate

era il tempo di ginocchia ferite
di calzettoni abbassati
di capelli ispidi come scopa
del corpo accaldato da corse sfrenate
scomposto &endash; arrossato
e di giochi inventati in cerchio
all’ombra del grande gelso
di filastrocche a coccinelle sulle braccia
e di rane prigioniere in scatole di latta
e, soave incanto,
filavo la paglia e intessevo una tela d’oro

cosa avvenne poi? chi arrestò la corsa?
quale malia spense la luce?

è ruvida tela della mia vita fatta da tante mani
sfioro la trama, tocco i fili lisi, quelli che resistono
curo i più intricati vedo gli strappi sfilacciati dalle svolte della vita e rattoppi maldestri
testimoni di un bene più grande
il disegno è sbiadito, stinti i colori
ma l’intreccio tenace ancora resiste

e penso a una tela d’oro, un paese e una bimba
in un posto così lontano nel tempo
che forse non è mai esistito.


Sergio Baldeschi

Opera 5^ classificata

Angeli di plastica


Ombre di malvagità
strisciano lungo le bidonville del mondo…
sono i cacciatori di piccole taglie,
predatori d’organi e di sesso,
s’espandono a macchia di leopardo
a braccare l’innocenza
dentro vicoli zeppi di povertà,
affondano gli artigli della perversione
sulla tenera pelle dei bambini,
innocui esseri
adescati dallo scintillio dei dollari.
Stuoli di mani tese
s’aggrappano all’esiguo margine dell’esistenza…
i fragili equilibri della mente
si spezzano dentro abissi infidi e profondi,
mentre la carne
è solo un pezzo da macello
da smerciare al piazzista di turno.
Angeli di plastica,
usati e gettati via
come giocattoli di una notte,
vivono il piacere degli altri
ed invecchiano rapidamente
dentro placente di tristezza.
Burattini immobili, dallo sguardo di pietra,
smontati e rimontati
come pezzi di ricambio.
In quest’era convulsa
sommersa da cellule impazzite,
eclissa anche il senso della vita…
e dalle ceneri del nulla
riarde con vigore il fuoco della violenza,
fiaccole strappate al cielo
cadono sotto respiri di luna
e silenti si spengono
abbracciate dal soffio di una stella.


Angela Sias

Opera 6^ classificata

...Sulla giovinezza


Di rado è facile parlare della giovinezza,
di frequente si cade nel retorico
e in attesa di altre età polverose
la si lascia passare.

Ma non posso fare a meno
di osservare dove è il suo manifestarsi.
Sarà forse il rantolo del tempo
a soggiacermi al desiderio di guardare
e mi sorprendo come ora
a rifletterci,
a spolverare anche miei vecchi ricordi
e illusioni abbandonate per la strada.
Cerco di non farmi vedere
mentre colgo un gesto della mimica
e un gergo sconosciuto e quasi fantastico,
ma corro il rischio di esprimere un giudizio,
aggiungerci qualcosa di obsoleto
e identificarmi come il fieno
a riposo sull’erba che ricresce.
Non mi resta che rientrare nei miei ranghi
e tacere sulla mia repressa sete
di occhi che non ho potuto fissare.
E quindi recupero i miei anni,
il mio equilibrio, la presunta quiete
e mi domando
se e quanto io incida sulla giovinezza
e quanta parte d’essa mi appartiene.


Fabio De Mas

Opera 7^ classificato

Emozioni d’un cercatore


Nel passato prima del passato
era stato una nevicata di febbraio,
ora è un cercatore di conchiglie rare
e di presagi per giorni più tiepidi.
Scivola nella nebbia bianca del mattino
per assorbire suoni e colori attutiti
e fugge la stanchezza di sé
costruendo sogni con l’acqua e la sabbia,
i sogni diventano farfalle effimere
del battito d’ali d’un sol giorno.
Nella grande casa in riva al mare
i ricordi si sgretolano in polvere,
lui soffia la polvere in fantasmi
che svaniscono con gocce di sole.
Accarezza le inevitabili avversità,
vestite da onde gigantesche,
ma gli scogli del cuore
reggono ad urti maggiori.
Paga i debiti con il tempo,
ad ogni sbaglio la clessidra si svuota
e contempla lontano e perplesso
le occasioni perdute per essere diverso.
Sul viso ha inciso i codici dei vari dolori,
ne sceglie uno e si guarda allo specchio
poi spezza il vetro e ne raccoglie i riflessi.
Disegna cammini prudenti
che portano all’inverno
e quando arriva ridiventa
una nevicata in febbraio.


Thomas Tonolo

Opera 8^ classificata

Madre di mia madre


Tu, dormiente,
mani racchiuse abbraccian la vita,
a chiudere un cerchio su blu di cielo estivo
sfumando, sui colori,
di mille Primavere,
nascosto tra i ricordi,
sereno tra i pensieri.

Savi, sbiaditi, antichi colori lì nella stanza,
assopiti:
nei pizzi, nel legno, sui Cristi alle croci,
nei souvenir sui mobili tinteggia il tuo dormire
di porcellana antica,
di pietra levigata:

Cos’ è l’Autunno i tuoi anni a firmare,
Scrivendo tra le righe,
Tra le rughe,
Sul tuo viso.

Tu, dormiente,
volto di Madonna,
L’Inverno: una preghiera al cielo,
Speranza mai perduta
che giunga Primavera:

L’Inverno di mia nonna,
madre di mia madre,
sognante a sussurrare,
dormiente la sua attesa.


Simona Conte

Opera 9^ classificato

Anna


Anna era una bambina
e come una bambina sognava
Anna era una bambina
e come una bambina volava
con i fiori in una mano
e il guinzaglio nella’altra
con i fiori in una mano
e un amico nel cuore.

Anna cercava senza sapere
Anna rideva senza volere
non ricordo come fu ma Anna finì male
per sempre piccoli non si può restare
bisogna crescere o morire
ma lei non crebbe a sufficienza
e forse un po’ morì senza darlo a vedere.

Nessuno seppe dirle cosa c‘è altrove
quando sei qui e non vedi lontano
quando senti musica e risate e suoni
ma la festa è di altri
e tu sei qui con e tue inutili parole.

È più facile negare
è più facile copiare
quel che è stato sempre fatto
tanto di più non si può fare.

Voci e ricordi e volti
amari di falsa nostalgia
sembrano ciò che non sono mai stati
sembrano ciò che non saranno mai
eppure tutto ruotava in senso orario
e sembrava accettabile senza esserlo.

E oggi rifiuti ciò che non riesci a gestire
e oggi rifiuti ciò che non riesci a capire
è più facile negare
è più facile copiare
ciò che è stato sempre fatto
tanto di più non si può fare.


Fabrizio Gravina

Opera 10^ classificato

Le favole…


...non salgono più le scale
tra le mani di un saggio
con la barba natale.
Non scaldano più le notti
insonni di fanciulli
da saccottini avvolti
pensando alle streghe e
alle saette di quel pezzo
di cielo non coperto da tende.
Si annida nei sogni dei bimbi
da quando il nonno è partito
per quel lungo viaggio…
la scatola al centro del salotto,
che nasconde dietro ad un vetro
animato, tutta una collezione
di fiabe con il naso allungato.
Non c‘è più la magia
di quel sonno sereno.
Di quel poi… che dalle labbra
dischiuse, fa tremare, se non
si arriva alla fine, di quell’avventura
sotto le coperte, con la guardia
sicura, di un nonno, che ti vuole
tanto bene.


30.10.2002


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