Emanuela Corsello
Opera 1^ classificata
Alba
Un lieve bagliore timidamente ritorna alla vita,
mentre il mare, ancora, stringe a sé il cielo in un unico e immenso colore,
nel sonno due mani si cercano e accolgono insieme il primo bacio del sole…
tutto è ancora silenzio…
è solo l’alba che ci abbraccia senza sfiorarci…
Marilena Rimpatriato
Opera 2^ classificata
Il sentiero delle acacie
Già fioriscono le acacie
tra i sentieri dei colli.
Cammino su scaglie di vento.
Il respiro del bosco inebria.
M’han condotta le viole in questo
luogo dove tutto è rimasto immutato e silente.
Le entità silvestri trattengono il fiato:
il sole sta mietendo ombre nei campi
preparati al risveglio inondando di luce il mio passo
e i narcisi appena schiusi.
Locanda di lucciole d’estate,
otre traboccante di fiori a primavera
altare dove s’addensano i sogni.
C‘è aria di ritorni
in questa distesa senza tempo in questa nicchia
conosciuta dove riecheggiano le speranze di ieri.
Silenziosa rugiada m‘è scesa dagli occhi.
Non c‘è più una bimba a sfogliar margherite,
ma una donna immersa nei fiori,
qui al sentiero delle acacie.
Carlo Carrea
Opera 3^ classificata
Cane?
Cane non ti ho mai voluto
per pigrizia egoismo indifferenza
ma ora grazie di essere qui
perché in pochi altri occhi
ho sentito sprofondare i miei
e trarmi oltre il tangibile vedere.
Cane spesso non pronuncio il tuo nome
in questo appellativo
trovo come una paura
un volerti tenere a distanza
perché non ti avvicini troppo
e mi parli nell’unico linguaggio
che ben intendo ma mai trovo
nelle mille parole quotidiane.
Cane dal tuo mondo separato
da così alti muri in apparenza
sei tu che vieni a me e non io
a leccarmi nella mano le ferite
non chiedi perché né vuoi sapere
da dove vengano e come siano fonde
ma dai un sollievo indefinibile
che rincuora in profondo
e aiuta a continuare.
Cane tu capisci quest’uomo
che ora parla raramente
perché sai ascoltare il respiro
e vedi oltre l’apparenza
da come ti comporti mi riveli
il mio umore interiore
che non trasuda dalla quotidiana maschera.
Cane non sei cane
ma specchio vivente
in cui l’anima vuole perdersi
per ritrovarsi.
Giacomo Giannone
Opera 4^ classificata
Dalla cuna della casa antica
Dalla cuna della casa antica
vedo alberi spogli
e limoni maturi
su rami piegati.
C‘è il freddo di sempre
nel vecchio cortile
acuto e pungente
ai soffi del vento.
Natale è vicino,
sui muri e sui tetti
c‘è l’esile ortica
e l’umile muschio.
Nelle stanze cadenti
c‘è un lieve respiro
e voci festose
di giochi lontani.
Elisa Poletti
Opera 5^ classificata
A mia madre
Ero sola,
mi hai preso con te,
mi hai cullato fra le tue braccai e
mi hai fatto provare ciò
che nessun altro sapeva darmi.
Una vita senza te non esisteva
ma,
come gli uccelli emigrano,
come le nuvole vengono trasportate via dal vento,
anche tu te ne sei andata.
Una piazza senza colombe,
un deserto senza sabbia
era la mia vita.
Ora,
solo un dolce aspro ricordo
illumina il mio cuore
come quella splendente luce
che,
quando appare,
in ogni scura parte
dà chiarore.
Anna De Zuani
Opera 6^ classificata
La collana di perle
Ad uno ad uno
infilo i ricordi
come
collana
di perle.
La indosserò
nel mio tramonto
e
nella calma di quel tempo,
con le mani quiete,
li sgranerò
per amarli
ad uno ad uno
e
di vetro
saranno diventati,
fragili
e
trasparenti,
di continuo accarezzati
da me
nelle vie in burrasca.
E nella calma di quel tempo
riderò
con te,
ovunque
tu
sarai.
Marco Cassini
Opera 7^ classificata
In..canto
Sotto quel telo attedne paziente,
in silenzio domanda con fare discreto,
d’esser destato da sonno latente,
sembrando che voglia svelarmi un segreto.
Un nuovo sussulto in me sta nascendo,
con lauto stupore accetto il suo invito,
ché ancora una volta sto riscoprendo
di ora l’antico piacere infinito.
Mi siedo, ci siamo, un istante soltanto,
un piccolo brivido, un lungo respiro,
poi finalmente, lenìto il suo pianto,
comincio di “do” un dolcissimo giro.
Sfiorano i tasti le dita leggere,
i bassi si fanno penosi e struggenti,
inquiete voci che non sanno tacere
diventano cupi ed eterni lamenti.
Le note più alte son fili di seta,
tantissime gocce di fresca rugiada,
sospese come una stella cometa
sembran sottili lame di spada.
Tutto il Creato così rifiorisce,
dal mare più calmo, alle altissime cime,
dentro la musica la vita rinasce
e in questo frangente è resa sublime.
Come un artista che la creta modella,
o la tela dipinta con sommo talento,
mai fu creata cosa più bella
di questo prezioso e divino strumento.
Claudio Bellini
Opera 8^ classificata
Notte di San Lorenzo
E si partiva
come navi al varo,
ebbri di quel succo dolce amaro
che secerne la vita.
Gli occhi parevano
tanti ombrelli colorati,
protesi verso un cielo
che incuteva paura
ed eccitava i pensieri
in eguale misura.
Noi eravamo la voce del silenzio
angeli in libera uscita,
nei vicoli il profumo
dei panni stesi al sole
era la bussola
dei nostri pensieri.
E si tornava la sera
con la voce roca,
ubriachi di sperperare
quell’adolescenza incosciente,
che non sarebbe più tornata
a sfiorarci l’anima.
Notte di San Lorenzo
con il fiato appeso
ad una stella,
con la bocca socchiusa
nella speranza di assaggiare
l’ultimo desiderio.
Gianluca Chiarini
Opera 9^ classificata
Saluti da Baires
C‘è un biglietto in scadenza
è in offerta speciale
non ti costerà caro
solo qualche sorriso.
È una pampa assolata
e le piante si sfogliano,
la tua foto sbiadita
luce sul comodino,
hai lo sguardo distante
che si perde tra i fiori,
il calore invernale
sta seccando i gerani.
Non so più dirti come
né quando né se ci saranno sere fresche,
sono più di tre anni ormai
respirando l’Atlantico
stappa questa bottiglia
allo scoccare del girono tal dei tali
ci berremo in un sorso
tutto il mare rimasto.
Qui nel porto di Baires
ho cercato per ore
quel tuo fare indeciso
nel cappotto marrone,
ho creduto in un segno
masticato illusione,
ci ritorno ogni sabato
tra la folla e il vapore.
...e non so più dirti quanto…
Gianni Fassina
Opera 10^ classificata
Padre
Padre
in questi tuoi ultimi giorni terreni
finalmente
abbiamo parlato.
Come sull’argine di un fiume
mi sono accampato nella tua stanza
per bere le tue fresche parole.
All’inutile rimorso
di tante stagioni trascorse
a confrontarsi
muti
è subentrata la gioia
di raccontare
ridendo
le piccole cose della vita.
Una serenità mai provata
è scesa dentro di me.
Adesso incredulo
so
che ci siamo ritrovati per sempre.