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Premio Letterario Internazionale Il Club dei Poeti 2013
XVII Edizione

Ultimo aggiornamento: 10 Aprile 2014
Clicca qui per il bando completo del concorso
Andamento del concorso:

  • L’ Antologia del Premio è stata spedita dal 15-11-2013 al 09-12-2013
  • Online l’antologia della sezione narrativa
  • Spedito le bozze dell’antologia in data 30-09-2013
  • Resi noti i risultati in data 24-05-2013
  • La data di scadenza prevista del 30 gennaio è stata prorogata al 15 febbraio.
  • Spedita in data 25-03-2013 a mezzo lettera la comunicazione agli autori ammessi all’antologia del premio su cui saranno inserite le opere di poesia selezionate dalla Giuria.
  • La Giuria prosegue la valutazione delle opere per giungere alla classifica finale.
  • La premiazione si è tenuta sabato 25 gennaio 2014 alle ore 15:00 presso l’Auditorium «Recagni» della Scuola Sociale Accademia delle Arti in via Marconi 21 a Melegnano con il patrocinio della Città di Melegnano Assessorato alla Cultura. Direzione artistica a cura di Fabrizio Ferrari.

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Agli Autori premiati è stata inviata comunicazione a mezzo lettera. Tutti i partecipanti riceveranno una copia cartacea della Rivista Il Club degli autori con i risultati finali del premio ed i testi vincitori.

Risultati

Risultati della XVII Edizione del Premio Letterario Internazionale Il Club dei Poeti 2013


La Giuria della XVII Edizione del Premio di Poesia Il Club dei Poeti 2013, presieduta da Alessandra Crabbia per la poesia e da Massimo Barile per la narrativa, rende noti i risultati:


Sezione Poesia:

  • Opera 1^ classificata: «Urlo» di Alessandro Indelicato, Vedano Olona (MI).
    Questa la motivazione della Giuria: «Un grido di disperato e accorato desiderio di speranza si leva da questa poesia, nitida, nuda, concreta, possente e semplice come solo la verità più dura può esserlo.
    Il poeta grida e proclama la sua ansia di esistere nella vasta pienezza dell’esistenza, e urla invocando la vita, perché faccia sentire il suo splendore e il suo bagliore.
    Anche una parvenza menzognera basterebbe, qualsiasi cosa che illumini l’oscurità.
    E in questa straziante supplica c’è una sorta di preghiera triste, audace, brutale, che spezza la trama dei sogni e trasforma l’affannosa ricerca del poeta in una corale compassione per la condizione umana, così lontana dalle stelle e dalla felicità. Non bastano le lacrime, non basta una maschera, non bastano l’ansia e l’affanno: solo un grido può spezzare l’incantesimo stregato del male di vivere. Se un giorno tornerà la gioia, a noi non è dato sapere.
    Bellissima».
    Alessandra Crabbia
    Vince Targa Il Club dei Poeti – Pubblicazione di un Libro di 32 pagine edito dalla Casa Editrice Montedit con assegnazione gratuita di 100 copie all’autore – Pubblicazione dell’opera premiata sulla rivista Il Club degli autori sull’Antologia del Premio e sul sito Internet de Il Club degli autori – Attestato di merito.


  • Opera 2^ classificata: «Me and the paper moon, only» di Silvia Raffaelli, Milano.
    Questa la motivazione della Giuria: «Una sera attonita di pioggia, in una periferia grigia, nella quale la poetessa cammina in un concatenarsi doloroso di passi e pensieri, e una passione feroce oscilla tragica e inespressa come una lunga e drammaticamente consueta abitudine.
    E intanto i suoi occhi, immersi nell’oscurità e nella pioggia, scorgono l’umanità dolente di un ubriaco, la sua miseria “accartocciata”, la sua coscienza scomparsa mille anni prima.
    In un’inesorabile e lucida introspezione interiore, con placida crudeltà analizza la sua assenza d’amore, e spietatamente desidera l’amato che l’afferri alla nuca come la pioggia, per fiorirle “ tra osso e osso”. Incisiva, rapida e carnale, la poetessa ci dona un brano mistico e magnetico della sua bruciante tristezza.Bravissima».
    Alessandra Crabbia
    Vince Pubblicazione di un Libro di 32 pagine edito dalla Casa Editrice Montedit con assegnazione gratuita di 50 copie all’Autore – Pubblicazione dell’opera premiata sulla rivista Il Club degli autori sull’Antologia del Premio e sul sito Internet de Il Club degli autori – Attestato di merito.


  • Opera 3^ classificata: «Foresta urbana» di Elisa Peruzzi, Romano di Lombardia (BG).
    Questa la motivazione della Giuria: «Un’umanità ubriaca, disorientata dalle illusioni indotte, si muove nella foresta urbana, anonima, grigia, marcia, impassibile e violenta.
    L’uomo appare qui in tutta la sua forzata miseria d’essere, nudo di speranza, spoglio di pietà.
    Abbandonato dalle correnti avverse di una giungla pietrificata e inconsapevole delle sue origini.
    E la desolazione è grande, quasi ieratica, trasudando dalla forza immaginifica delle “cravatte strozzate… dal profondo della città che sussulta…”. E infine, in un ritorno alle ataviche radici umane, resta solo la notte, e il silenzio, in una visione epifanica. Resta solo “Odor di bosco e fiume”. Poesia piena di forza espressiva, che in un volo planare si allontana in un universo arcano».
    Alessandra Crabbia
    Vince Pubblicazione di un Quaderno di 32 pagine edito dalla Casa Editrice Montedit con assegnazione gratuita di 50 copie all’Autore – Pubblicazione dell’opera premiata sulla rivista Il Club degli autori sull’Antologia del Premio e sul sito Internet de Il Club degli autori – Attestato di merito.
  • Opera 4^ classificata: «Spagna fratello assassino 13-10-1975» di Mario Corbetta, Novate Milanese (MI).
    Questa la motivazione della Giuria: «Poesia che ha artigli graffianti, nella quale il poeta contrappone la staticità del paesaggio alla memoria della morte violenta. Ecco che il sole, in questo cieco tormento, è “ fermo e caldo”, lo sciacquio del mare agita come sempre le bianche conchiglie.
    Tutto il contesto impassibile assiste all’invocazione di una disperata partecipazione al dolore invisibile dell’animo.
    Che si spenga il sole, che il mare si prosciughi, che il fratello assassino non nasca ancora, che qualcosa cambi sotto il cielo indifferente alla sofferenza.
    È un grido silente e appassionato che non avrà risposta, se non nella stessa voce che si alza e poi tace, sconfitta.
    Questa è la bellezza oscura di una poesia dolente».
    Alessandra Crabbia
  • Opera 5^ classificata: «Anno di sole» di Luca Ferrari, Fontevivo (PR).
    Questa la motivazione della Giuria: «Il poeta, sperduto in una sera “vergine”, in un paesaggio montano che pare illuminato di gioia, esamina il suo passato con un rapido squarcio di vita. Eppure, “il sole, non guarda in faccia nessuno…”, e nell’anima, “un lupo appena nato nel cuore…”, sono espressioni di un bilancio esistenziale nel quale il non senso appare nella sua interezza.
    Ecco che la giovinezza diventa una crisi di pigrizia, e il sale sa di zucchero, perché tutto si vanifica, e ogni cosa appare uguale all’altra.
    Il senso dell’estraneità e della solitudine esistenziale pervadono questi versi struggenti. Il pasto è scotto.
    Tutto appare nella sua vanità e nella sua vacuità, anche la vita stessa, persa in un fondo amaro di caffè».
    Alessandra Crabbia
  • Opera 6^ classificata: «La viaggiatrice» di Ilaria Cipriani, Pietrasanta (LU).
    Questa la motivazione della Giuria: «L’amarezza della solitudine è qui rappresentata come una viaggiatrice, che giunge a destinazione dopo un viaggio in treno.
    L’immagine nera e “subdola” ricorda l’archetipo della morte. Perché la solitudine è una morte non iniziatica, ma morale, ed è in questa poesia una persecutrice accanita e vischiosa, un’ospite indesiderata, che annulla ogni condivisione con la sua sola presenza , a tavola, a letto, nel profondo delle notti e dei giorni.
    Cammina lenta, a piedi nudi, in silenzio, ma quando giunge resta ancorata al poeta come un amore maledetto.
    Nulla la scaccia. Non resta che capire chi sia veramente, la nera signora, dai passi sicuri e sapienti».
    Alessandra Crabbia
  • Opera 7^ classificata: «Il silenzio» di Giuseppe Voarino, Cuneo.
    Questa la motivazione della Giuria: «In un lento e continuo fondersi tra passato e futuro, tra memoria e realtà presente, il poeta associa l’autunno all’inevitabile declino della vita.
    Con pacata armonia, lascia fluire con incanto soave le illusioni dorate della giovinezza, rumorosa e vivida, per ritrovare i ricordi che hanno reso la vita degna d’esser vissuta,” scoprendo tracce di strade dissolte”.
    L’impermanenza delle stagioni, delle età, delle aspirazioni trovano una illuminazione anche se “ la vista imperfetta esplora le nostre paure reali o astratte”. La conclusione è che nessuna vita è vana, ogni tempo ha una sua precisa e misteriosa necessità, che si eleva sopra al cielo e alla terra, in un mistico abbraccio alchemico».
    Alessandra Crabbia
  • Opera 8^ classificata: «Saint Michael» di Laura Scanu, Roma.
    Questa la motivazione della Giuria: «La libertà, la condivisione spontanea e senza remore o sentimenti forzati, volano in questa poesia, la cui purezza e tenerezza è espressa con candore abbagliante.
    Un amore senza nodi, lacci, nitido come una luna piena, che vive la sua passione, le sue tristezze e le sue gioie senza aspettative né condizionamenti, che si libra nell’aria come un angelo, “ senza essere amanti, senza essere sposi, senza essere frutto né albero”. L’incondizionata devozione, slegata dal mondo e dalla terra, diventa divina, perché gli ultimi magnifici versi dicono che “…mancando di tutto, non ci siamo negati niente”».
    Alessandra Crabbia
  • Opera 9^ classificata: «Nel mazzo di cuori» di Sergio Baldeschi, Montecerboli (PI).
    Questa la motivazione della Giuria: «Non è possibile ormai identificarsi con una società mercificata e piena d’ideologie morte e contorte nelle quali siamo numeri, o semplicemente semi di un mazzo di carte falsificate.
    Non saremo mai esseri burocratizzati, chiusi nelle gabbie di asettici doveri precostituiti, che logorano il cuore e ci tolgono la nostra estasi interiore.
    “La casualità delle regole” che mina la nostra interiorità, i nostri slanci, non può essere soffocata da chi si erge a controllare le nostre vite.
    Noi siamo angeli decaduti, e sapremo sfuggire “ all’agone dei verdetti”.
    Solo l’amore ci rende liberi.
    Solo l’amore ci salva.
    Bellissima lirica piena di consapevole speranza».
    Alessandra Crabbia
  • Opera 10^ classificata: «I quasi adatti» di Anna Santarelli, Rieti.
    Questa la motivazione della Giuria: «I quasi adatti sono i poeti, nomadi e al tempo stesso estranei a un mondo di falsi miti, di false premesse.
    La loro linea di confine “ è tracciata dentro al cuore.
    I poeti sono immersi nell’indecifrabile mistero che avvolge l’universo intero, e pur non conoscendo nulla, vivono nel “ divenire del mondo”, con la fragilità di anime che devono mascherarsi per non sentirsi sole.
    I poeti contemplano la vita assorti, restando sulla riva a interiorizzare le proprie incertezze, le deboli speranze.
    Poiché “ i cerchi d’acqua” diventano “sogni senza luce”.
    La tristezza dei poeti è sacrale, perché proviene da mondi lontanissimi, da azzurri paradisi perduti».
    Alessandra Crabbia


Gli Autori dal 4° al 10° classificato vincono: Attestato di merito – Buono valido per avere 30 copie in omaggio in caso di pubblicazione di un proprio libro con la Casa Editrice Montedit – Pubblicazione della poesia sulla rivista Il Club degli autori sull’Antologia del Premio e sul sito Internet de Il Club degli autori


Opere Segnalate dalla Giuria con Attestato di Merito:

  • «I diversi» di Silvia Di Pasquale Paparozzi, Roma.
    Questa la motivazione della Giuria: «La separazione dall’essere amato, l’amaro constatare del mutare dell’esistenza, l’impossibilità di raggiungere l’irraggiungibile, la coscienza della propria impotenza a superare i confini: questa poesia attraversa i neri cancelli della morte per conquistare il proprio sé immortale». Alessandra Crabbia
  • «Gli anni» di Rocco Pedatella, Trezzano sul Naviglio (MI).
    Questa la motivazione della Giuria: «Il poeta s’inoltra a ritroso negli anni trascorsi, e ne coglie le ferite, il coraggio, le delusioni, le carezzevoli lusinghe.
    Come un coguaro, come un puma, fiuta i ricordi lontani, e di ognuno rammenta l’aroma, aspro o dolce.
    Ma nessun anno è stato vano, nulla è andato perduto: ogni attimo di vita è impresso indelebilmente nel cuore, ognuno con la sua amara fragranza».
    Alessandra Crabbia
  • «Persistenze. Attese» di Giorgio Sabattini, Bagnacavallo (RA).
    Questa la motivazione della Giuria: «Le attese sono magici attimi persistenti, pur nella loro precarietà.
    Lentamente, anche “ l’acacia si agita nell’intreccio dei rami, cresciuti malfermi”.
    Nessuna parvenza è perfetta.
    L’istante dell’attesa ha un sapore di eternità».
    Alessandra Crabbia
  • «Aspettare la luce del sole» di Emanuele Tagliafichi, Piacenza.
    Questa la motivazione della Giuria: «Ogni amore vive attimi di oscurità e smarrimento, e aspetta, attende con ansia rapita che torni la luce, che l’amore stesso riprenda il suo appassionato percorso.
    “È un omicida seriale, l’amore.…” e non bada alle nostre illusioni. Procede violento, si ritrae, e a volte, torna».
    Alessandra Crabbia
  • «L’eterna crisalide» di Enzo Tommasone, Faeto (FG).
    Questa la motivazione della Giuria: «Un amore finito come un fiore reciso, la solitudine buia del poeta, che tuttavia vive ancora di questo struggersi, e lo porterà con sé come un dono prezioso: ecco la trama delicata di questi versi, che trovano il significato intenso del sentimento anche nella sua infinita continuità». Alessandra Crabbia


Sezione Narrativa:

  • Opera 1^ classificata: «L’alchimia del tempo» di Enzo Tommasone, Faeto (FG).
    Questa la motivazione della Giuria: «Nel silenzio d’un giorno d’agosto, avvolto dalla “solitudine del pensiero che si perde nel vuoto”, l’immaginazione conduce a ripensare alla sensuale bellezza di una donna, “arazzo filigranato di femminilità”, che diventa presenza interiore e visione salvifica.
    Nel lento fluire delle parole si crea l’arabesco d’amore: tra realtà e sogno, dove ogni percezione è alimentata da una scrittura densa di fascinazione».
    Massimo Barile
    Vince Targa Il Club dei Poeti – Pubblicazione di un Libro di 32 pagine edito dalla Casa Editrice Montedit assegnazione gratuita di 100 copie all’autrice – Pubblicazione dell’opera premiata sulla rivista Il Club degli autori sull’Antologia del Premio e sul sito Internet de Il Club degli autori – Attestato di merito.


  • Opera 2^ classificata: «Il più bello dei mari» di Antonio Urru, Padova.
    Questa la motivazione della Giuria: «Il mistero della vita può essere anche rappresentato dall’immagine di una donna a fianco del suo uomo in una stanza del reparto di rianimazione quando si fa fatica a ricercare un senso dell’esistenza. Un viaggio interiore, tra sentimento puro e l’assurdo della vita: con la consapevolezza che “l’amore non si spegne mai”, la sua forza supera il tempo concesso, spazia in una dimensione sovrumana». Massimo Barile
  • Opera 3^ classificata: «Non più fanciulli» di Stefano Pozzi, Vergato (BO).
    Questa la motivazione della Giuria: «Un viaggio ad occhi aperti su una vecchia auto Dyane, imprevedibile “macchina del tempo” capace di condurre in fantastiche avventure, fino a vedere due fanciulli, vissuti nel secolo precedente, seduti su un’altura e impegnati in un innocente bacio: e, poi, il viaggio nel futuro, che permette di rivedere gli stessi fanciulli, ormai anziani, eppur sempre innamorati. Racconto struggente ed emozionante che accompagna fino alla constatazione finale: “il grande amore dura per sempre”». Massimo Barile
  • Opera 4^ classificata: «La decisione finale» di Milena Boldi, Lecco.
    Questa la motivazione della Giuria: «Il protagonista si ritrova su un ponte sopra un fiume, in piena notte ed assediato da pensieri cupi perché ha scoperto che la moglie lo tradisce. Tra dolore, senso di colpa, dignità calpestata e volontà di suicidarsi, non riuscirà a far tesoro della notte per compiere il suo gesto. L’esito finale sarà recarsi in tribunale il giorno dopo per definire la causa di separazione dalla moglie.
    Tutto è giocato sull’attesa del compimento d’un gesto, che non arriverà e, infine, la resa davanti alla vita. La scrittura di Milena Boldi tiene in sospeso fino alla fine e cattura dalla prima parola».
    Massimo Barile
  • Opera 5^ classificata: «Innerimenti. Cellulari. Turbano. Un. Signore.» di Simone Di Plinio, Pescara.
    Questa la motivazione della Giuria: «Racconto onirico e visionario. La decodifica non è facile: tra fotomodelle dallo sguardo vitreo, manichine che strizzano l’occhio e il continuo sguardo al suo riflesso nelle vetrine d’un negozio. La narrazione è pulsante e lascia presagire “cose dell’altro mondo”». Massimo Barile
  • Opera 6^ classificata: Cuore d’oro» di Silvia Marini, Tirrenia (PI).
    Questa la motivazione della Giuria: «Il racconto esprime una severa critica alla società odierna. Le due facce della medaglia: da un lato del mondo troviamo un bambino asiatico che lavora dodici ore al giorno in un ambiente malsano e, dall’altra parte del mondo, quello definito “ricco”, abbiamo un bambino che è contento del regalo appena ricevuto, che è stato dipinto proprio dal bambino sfruttato. La denuncia sociale è resa in modo discreto e raffinato con parole che sono un colpo alla coscienza e un seme di speranza per il cuore d’ogni essere umano». Massimo Barile
  • Opera 7^ classificata: L’Autore si è ritirato dal concorso rinunciando all’assegnazione del premio.
  • Opera 8^ classificata: «Notti roventi» di Franca Monticello, Montecchio Precalcino (VI).
    Questa la motivazione della Giuria: «Una donna soffre d’insonnia e, dopo i soliti rituali ed il famoso “sgranfo”, pare quasi vivere una realtà parallela, sogna la “sua” storia mentre il marito passa il tempo davanti alla televisione o dorme come un ghiro. Racconto divertente ed ironico sul rapporto di coppia reso in modo originale ed umoristico». Massimo Barile
  • Opera 9^ classificata: «Venere» di Andrea Polini, Livorno.
    Questa la motivazione della Giuria: «Una figlia amorevole accudisce la madre gravemente ammalata. La sua vita è faticosa e, a volte, pensa di non farcela, ma l’incontro con una cagnolina, che si chiama Venere, anche lei molto sfortunata, riuscirà a farle cambiare idea. Racconto commovente e pervaso da una profonda tenerezza. Viene messo in risalto l’amore che nasce dalla sofferenza, la voglia di vivere nonostante le tribolazioni: la poesia della vita vince». Massimo Barile
  • Opera 10^ classificata: «Il traditore» di Leonardo Crocetta, Caserta.
    Questa la motivazione della Giuria: «Alla corte di Lorenzo Casagrande, Conte della Piana dei Cinque Castelli, vengono convocati i tre vassalli: il cavaliere Goffredo, il vescovo Leonardo e il giovane barone Michelino. Lui vuole scoprire chi tra loro è il traditore che vuole scalzarlo dal trono per insediarvi il fratello Alfonso. Con uno stratagemma ben architettato riuscirà a scoprire il colpevole. Il racconto si lascia leggere con facilità ed è ben narrata la storia delle false coppe avvelenate». Massimo Barile


Gli Autori dal 2° al 10° classificato vincono: Attestato – Pubblicazione del racconto in Volume Antologico dei racconti vincitori della sezione Narrativa, edito dalla Casa Editrice Montedit con assegnazione di 5 copie gratuite a ciascun Autore – Pubblicazione del testo premiato sul sito Internet de Il Club degli autori – Attestato di merito.


La premiazione si è tenuta sabato 25 gennaio 2014 alle ore 15:00 presso l’Auditorium «Recagni» della Scuola Sociale Accademia delle Arti in via Marconi 21 a Melegnano con il patrocinio della Città di Melegnano Assessorato alla Cultura. Direzione artistica a cura di Fabrizio Ferrari. Online le fotografie: Prima parte slide showPrima parte scaricabileSeconda parte slide showSeconda parte scaricabile


Opere vincitrici



Alessandro Indelicato


Opera 1^ classificata


Urlo


Tu puoi ignorarmi


Stille silenti
incidono il volto.


Vesto la maschera
del faceto.


Scrivo taciturni
versi d’inquietudine.


Ma quando mi senti urlare


Mostrami un segno
ch’io possa veder destino.
Dammi bugie
in cui credere.
Regalami un sospiro
gridato al megafono.


Fatti araldo
di giorni migliori,
liberami da paure
urla con me,
vita.




Silvia Raffaelli


Opera 2^ classificata


Me and the paper moon, only


Passo dopo passo le parole trasecolano
per il buio o per il freddo non saprei dire
ma pare che il mio guscio sia inghiottito
dal tuorlo della sera periferica.


Andando vedo un uomo, mezzo vino accartocciato a terra,
bisbiglia dritto e forse non sa quello che dice
perché non gli corron fuori pezzetti di pensiero rattrappiti
come oche infreddolite
o erba fitta e corta irriconoscibile ai suoi insetti.
La mancanza di stagioni ha reso il suo ritmo ordinato e costante
luce lontana di stella
e forse il suo cervello è annegato milioni di anni fa
prima dell’uovo e la gallina
prima dei venti e delle forze.


Abbasso gli occhi come pioggia
a incorniciare un piede dopo l’altro
nebbia a seguire ogni mio gesto
trascinata, lineare
soggetta all’alternarsi dei solstizi e delle ombre


Penso perché non posso farne a meno


che se ora tu potessi essere questa pioggia
saresti costretto a raggiungermi la nuca
a fiorirmi tra osso e osso
placando l’angoscia di essere conseguenza di un’ellisse
e non uno dei suoi fuochi.




Elisa Peruzzi


Opera 3^ classificata


Foresta urbana


Ubriaco verrà
solo nella pioggia
nave triste e muta
lo accoglierà nel suo marcio ventre.


Riso verrà
dal profondo della città che sussulta
dal sotterraneo oscuro che la tormenta


dal tombino verserà il suo sangue
nelle strade nei palazzi
le cravatte di seta strozzate
le scrivanie giungle di riposo


per le strade daini danzanti
donne nude
spettacoli musicati.


E poi, silenzio.
Odor di bosco e fiume.




Mario Corbetta


Opera 4^ classificata


Spagna fratello assassino 13.10.1975


Ancora un sole
Fermo e caldo
Nel cielo


Ancora il mare
Ad agitare
Bianche conchiglie


Ancora morte
Per chi grida
Pace


Allora
Mio sole
Spegniti


Mio mare
Tutto
Prosciugati


E tu fratello mio
Assassino
Non nascere più.




Luca Ferrari


Opera 5^ classificata


Anno di sole


Prati di lillà, campi immensi
Bambini sparpagliati come luci di città
In una sera vergine
Un sole di montagna che non guarda in faccia nessuno,
La grande famiglia
E un lupo appena nato nel tuo cuore.
Vociare, vociare, vociare
Il sale che pare zucchero
Essere pigri in contrasto con la giovane età
Pietà, un angelo si è perso!!
Tutto il paese mobilitato
La grande luce e un pasto scotto.
Un anno di vita, bruciato in un fondo di caffè.




Ilaria Cipriani


Opera 6^ classificata


La viaggiatrice


È salita sul treno
più di tre anni fa:
più di tre metri di tempo,
più di tre chili di ore
fa.


Alla mia stazione è arrivata
con un biglietto di sola andata.


È scesa molle dal vagone
dentro l’odore del silenzio:
lungo la pelle del vento
arrivando a piedi nudi
qua.


Si è sistemata in casa mia
senza intenzione d’andar via.


Ha sfatto la valigia
sulla tovaglia del letto:
apparecchiando col non sogno
non ha toccato cibo
mai.


Non sapevo chi fosse, all’inizio,
poi l’ho capito senza indizio.


Subdola…
Sapiente…
Solitudine…




Giuseppe Voarino


Opera 7^ classificata


Il silenzio


Anche i ricordi sono frammenti di vita.
Mentre il pensiero corre su sentieri impervi
incontra il fruscio di foglie autunnali
che ondeggiano nell’aria umida
in diritto di morire sul suolo che attende.
Dura poco l’illusione della bella stagione
in corsa col denso rumore della vita.
Custode di molte memorie
avvolge i ricordi con le nebbie del tempo
scoprendo tracce di strade dissolte.
Abbraccia come il vento pensieri e ideali
donando vigore alla mente impigrita.
E quando la vista imperfetta esplora
le nostre paure reali od astratte
fidando su percezioni incorniciate dal tempo,
i cristalli del cielo percuotono i sensi.
Nessuno vive per volere di un angelo
o per un gesto della terra arrabbiata.




Laura Scanu


Opera 8^ classificata


Saint Michel


Abbiamo passeggiato sottobraccio come due amanti
abbiamo unito il petto come due sposi
ansimato insieme come due fette di mela
piano di resa, gioito d’illusione.
Abbiamo rotto fili che non sapevamo di tenere
scardinato promesse che non avevamo pronunciato
violando certezze inespresse.
Senza essere amanti, senza essere sposi
senza essere frutto né albero.
Mancando di tutto, non ci siamo negati niente.




Sergio Baldeschi


Opera 9^ classificata


Nel mazzo di cuori


Non cercateci…
siamo mescolati nel mazzo
di questa taroccata umanità,
con la doppia faccia dei perdenti.
Semi, segnati dal destino,
sempre alla ricerca
di quello che vorremmo essere
e non saremo mai,
numeri stampati su radici di carta,
scozzati tra sentimenti
e bollette da saldare.
Ci consola solo il fatto
di far parte della varietà di cuori,
un simbolo d’alta grazia
che non riceve mai per quello che dà.
Siamo sempre nelle mani degli altri,
di quelli che di giorno in giorno
s’inventano la vita,
giocando con la nostra.
A noi è dato di vivere
la casualità delle regole,
nella perenne illusione
d’esser pescati…
come jolly della situazione.
Malgrado doviziose combriccole
ci colpiscano ripetutamente alle spalle
e zelanti mestatori
stillino la nostra intimità,
abbiamo ancora la certezza
di sfuggire all’agone dei verdetti.
Noi ragioniamo col cuore,
perché l’amore è e resta…
la nostra unica scommessa.




Anna Santarelli


Opera 10^ classificata


I quasi adatti


I quasi adatti sono qui, intorno a noi,
su questa riva a rimirare l’acqua,
lo sguardo basso che non volge altrove
…e l’orizzonte fugge, nella corrente
stessa si dissolve, pure se resta linea
di confine tracciata dentro il cuore.


I quasi adatti siamo noi: non conosciamo
nulla di noi stessi, di ciò che narra l’anima
– il divenire del mondo, il suo mistero –
noi che abbiamo rinunciato al coraggio
della sfida ed ogni giorno indossiamo
le più variopinte maschere
ad ostentare false certezze e fragili consensi…


Abbiamo la solitudine nel cuore:
restiamo fermi su questa riva a contemplare
cerchi d’acqua, a concepire sogni senza luce.



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