Luisa Foddai
Opera 1^ classificata Sezione Adulti
Come foglie vive…
Come angeli caduti
senza colpa,
da cieli agonizzanti.
Come frutti traditi
al festoso preludio
di primavera,
da rami avvelenati.
Come fragili funamboli
senza rete,
scelti a caso dal destino
dalla mano scellerata
di chi gioca
con folle supponenza,
al baratto con la vita.
Come foglie vive
in cieli morti
senza autunno,
a tessere tappeti
di innocenze per
altari sacrificali
di asfalti neri e
ponti eterni
di dolore.
Come angeli caduti,
come frutti traditi,
come fragili funamboli,
come foglie vive…
e come il cielo ferito
sopra Genova
che spegne il Sole
a Ferragosto.
14 Agosto 2018
Angela Dipasquale
Opera 2^ classificata Sezione Adulti
Imbrunire
S’annida il silenzio.
Stasera per compagna
uno spicchio di luna.
Come un erpice
scava il cremisi.
È un amo gettato nel buio
tra le stelle come lampare.
Abbocco ammaliata.
Tutt’intorno si macchia
del suo chiarore diaccio.
Un nuovo cielo schizzato
di bianco di zinco
si affaccia su distese malachite.
Lo sguardo s’attorciglia.
Poi, si dipana lungo muri a secco:
macramè tra ulivi e carrubi.
La pupilla si punge
sulle punte dei campanili
e le campane, pigre,
sorprese dal batocchio
spaventano colombi che
fornicano con le grondaie.
Col mento poggiato sui tetti assonnati
godo
in vedute di orge di tegole antiche e
l’imbarazzante nudità di moderne verande.
Ai bordi delle piazze
come innesti, in sedie di legno,
contorti come olivastri,
i nostri anziani.
Zolle di blu e
sgretolate stelle, rivangate.
Germina la notte
come sparsa polvere d’ardesia.
In canestri di sbadigli
raccolgo la sera.
Sonia Giovannetti
Opera 3^ classificata Sezione Adulti
L’ultima promessa
Ora è solo un fremito.
M’appare la mia vita,
che fa rumore, anche se tace.
Ho trasmigrato anch’io
con la sacca vuota, carica del vento
di un campo già spremuto.
Eppure resta il suono
dei panni stesi al sole,
musica di un rimpianto
che non si estingue.
Furtivo anche a me stesso
attesi il giorno del disgelo per partire.
Tacendo il dolore,
con le prime luci dell’alba,
m’arrampicai sul filo spesso
del futuro. Ero certo di tornare.
Mio padre è ancora là,
col bastone in mano
a tracciare linee sulla polvere rimasta.
Al calar della sera appende al gancio
l’ultima mia promessa:
saremo ancora insieme
a toccare l’approdo.
Nell’attesa, sfilaccio il gomitolo
del tempo con la chiave della memoria
mentre sibila la notte, anche stanotte,
con le parole perdute tra le zolle
in cerca dell’abbraccio del sole.
Anna Barzaghi
Opera 4^ classificata Sezione Adulti
Senza rumore
Sorge piano il sole
sulle ringhiere arrossate dal tempo
in un mosaico di nuvole
che imbiancano l’azzurro del cielo.
Scivolo nelle tasche di un’alba già fuggita
mentre il vento tiepido carezza i miei pensieri
librando lieve come una farfalla
posata sull’ombra di una parola taciuta.
Mi accosto al mio presente
senza far rumore
dissetandomi di un sorso di vita
ubriaco della luce del giorno.
La notte trascorsa
a sfogliare i fantasmi del dubbio
è ora un ricordo lontano
come l’eco timida di un sogno rubato all’eterno.
Mi accolgo nel mio esistere
respirando un sorriso di vento
fino a scendere nell’anima
per ritrovare il mio silenzio.
Mentre il sapore del destino si scioglie
tra la parentesi incantata
di un nuovo attimo di speranza
scritto sull’ombra del cuore.
Gabriella Paci
Opera 5^ classificata Sezione Adulti
Anemoni blu
Ostinatamente tento ancora la scalata
al tuo cuore. Ho graffi e lividi di
cadute ripetute nei crepacci aperti.
Mi aggancio ai pioli della pazienza
e porto con me il dono di gesti
d’amore e di pace che tu mi hai negato.
Ho raccolto anemoni blu a valle:
so che resistono al silenzio e al gelo
delle parole con il loro colore che
si oppone testardo al grigiore
di mattini senza sole. Ne porto
un mazzo sempre con me.
Sono il segno dell’attesa che
fiorisce oltre il rifiuto del cielo,
sono sorrisi di petalo che aspettano
che il tuo cuore ne ascolti la voce.
Danila Olivieri
Opera 6^ classificata Sezione Adulti
Caproniana
14 agosto 2018
Genova di Sampierdarena
con lo sguardo volto a ponente
piangi guardando la pena.
Il ponte. La cancrena.
Genova di Campi
ferita. In due tagliata. Mutilata.
Oggi piangi i tuoi morti inginocchiata.
Ma domani rialzati e guarda avanti.
Genova intera lacerata.
Il Levante e il Ponente
così soli. Lontani senza ponte.
Eppure mai stati così vicini.
Così uniti. Senza rima.
Andrea Polini
Opera 7^ classificata Sezione Adulti
Alla vita
Quando il crepuscolo
accende l’ansia dei poeti
e fa più dolci le piaghe del tempo
l’ombra mi parla e mi ascolta
indovinando sillabe di ricordi.
È bella la pazienza del vivere,
rugiada sull’arsura del rancore,
quasi si fa carne
la carezza del perdono.
Frammenti di volti sussurrano
che fu follia il massacro dei sogni,
che era luce il respiro di ogni istante.
Non capivo, ma vivere è così.
Ora so che non resta che l’amore.
La vita che sorride sulle tue labbra
è senza tempo e mi chiama per nome.
Francesco Pasqual
Opera 8^ classificata Sezione Adulti
L’angelo
È sempre qui che bisogna ritornare…
È sempre così lunga l’onda dei ricordi…
Fuggendo la parola del canto,
nelle notti senza volto
del tuo velo un muto lamento mi trova;
lungo sentieri azzurri sussurrando
del tuo segreto pensiero,
gl’echi di sorrisi mai spenti…
Quale voce, quale cuore è nelle stanze lontane?
Rendo il mio cuore per la tua gioia…
tu, che un giorno udisti la mia corsa nel buio,
adesso sei un’ombra nella verità del tempo
e il tuo occhio che mi guarda
nel mio sguardo si riflette.
È dura la mia vita che non vive nel tuo vivere…
voglio scrivere,
voglio scrivere le vette
del silenzio d’ogni gesto.
Dio, fuoco e cenere del mio tempo,
lascia splendente quella stella
nel raggio della tua luce,
mentre il mondo annega in uno specchio d’acqua
e la memoria in lente volute
perde le sue ore
contro l’infinito del cielo…
Stefania Granata
Opera 9^ classificata Sezione Adulti
Dal ventre all’acqua – Mather a (Matera)
Parlami, incantami, incontrami.
Non ti guardo, ti vedo.
Sprofondata nell’ozio oleoso
Tu rea confessa di viottoli, cenobi e lauree bizantine.
Confondi di leggende, una eco silente tra la rupe ed il torrente.
Il tufo borbotta umide parole,
la candela tentenna l’alito di vento.
Nel grembo pane nero, vecchia luna curva, briciole e starnuti,
[ sera d’agosto.
Troppo rumore questo irriverente silenzio.
Ogni Sasso è nicchia, giaciglio, un neonato, paglia e lacrime.
La roccia prega,
l’acqua racconta, decanta e sprofonda.
Nessuna impronta.
Hai ventre di pietra, occhi di luce incantarono Greci e capelli di grano,
[ mani di fatica.
Calcarea pelle lucana, ombelico di acqua.
Abbandono queste vesti tra imbuti di pietra,
annegami in questa Atlantide di roccia, linfa e miele.
Dante narrerà il tuo nome.
Rita Risoli
Opera 10^ classificata Sezione Adulti
Silenzi
Ascoltare, lontano dai rumori del mondo,
le onde del mare che dolcemente sulla riva si infrangono,
e sussurrano e ti cullano.
Questo è silenzio, dolce.
Nelle tiepide, profumate sere d’estate,
lontano dalle luci artificiali,
alzare lo sguardo all’infinito del cielo stellato,
alla rassicurante luce della nostra luna,
amica immortale.
Questo è silenzio, dolce.
Sulle montagne, in alto,
là dove il vento urla la sua voce,
insinuandosi tra rocce e fronde,
e il torrente, impetuoso,
saltando e spumeggiando canta con fragore,
regna pure il silenzio:
del mistero dell’universo e dell’uomo.
Ma un altro è il silenzio
Lacerante, amaro,
di due esseri vicini ma intimamente assenti.
Rare parole scivolano via, quasi senza senso:
due mondi che, ora, non si incontrano più.
Nella mia vita, in cui spesso
La tenebra ha offuscato la luce,
ho però conosciuto un tempo privilegiato,
dolce, rassicurante, pieno di pace:
nella penombra di una piccola chiesa vuota,
in cui sei solo, con il tuo cuore che grida,
e, nel mistero, senti
che là “qualcuno” davvero ti ascolta.
Nunzio Galvagno
Opera vincitrice del Premio Augusto Robiati
Testuale
…però io credo che esista,
uno spirito Divino e Onnipotente,
sopra tutto,
e sopra noi resi umani medesimi,
perché ogni cosa che esiste,
e che esisterà,
nella sacralità dell’evoluzione,
non può essere stato,
un fortuito caso.
L’amore, ne è la testimonianza,
verso la bontà dell’uomo nobile,
cosciente di questa vita,
che non sarà l’unica,
affinché,
al cessar di guerre e violenze,
appaia sulla Terra: «L’uomo nuovo,
La nuova mente, la nuova vita,
la nuova specie umana».
Lorenzo Granillo
Opera 1^ classificata Sezione Giovani
*
Stranieri nel paese di amore.
Siamo carni screziate di sogni,
attimi di esistenze edulcorate
da albe incavate nelle finestre
e fiori rigettati da ventri gonfi
di vita. Siamo piattume poetico,
sudiciume di essenze deflorate
dall’Arte, tramonti rigogliosi
cuciti con dita di morte schiarita,
tradita. E, mentre incede la notte
e l’Io si dirama tra lirismi astemi
di teoremi, incensiamo il dolore:
noi due siamo stranieri nel paese
Melissa Storchi
Opera 2^ classificata Sezione Giovani
Oltre la guerra
Hanno sognato,
per notti intere,
le barbarie della guerra,
tormentati, ogni giorno,
dalla paura di morire.
Eppure, come farfalle,
hanno saputo volare
con infinito coraggio,
librandosi senza ali.
Senza gambe
hanno rincorso
la libertà;
senza mani
hanno scritto
lettere d’amore…
È l’immensità
del loro cuore
che gli ha reso
onore.
Anna Farina
Opera 3^ classificata Sezione Giovani
Monticello
Abbiamo la pelle chiara
che si brucia, scura
che si screpola
come quella dei marinai,
il volto morso dall’acne,
scavato di fame,
viola di sonno.
Abbiamo le labbra spaccate
e gonfie,
una narice più grande dell’altra,
gli occhi troppo vicini,
gli occhi troppo profondi,
abituati a cercare solo dèi.
Abbiamo carie lividi pori dilatati
macchie cicatrici sopracciglia folte,
i capelli sporchi
tagliati dalla zia d’estate
sul tavolo della cucina.
Siamo un animale solo
che aspetta, ferito
che ricorda
come non è stato nessuno,
lo stomaco che digerisce
le storie di tutti,
comuni
anonime.