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Premio Letterario Internazionale Il Club dei Poeti 2008
XII Edizione

Ultimo aggiornamento: 23 Dicembre 2009
Clicca qui per il bando completo del concorso
Andamento del concorso:

Antologia – In spedizione dal 13-11-2008 al 02-12-2008 l’ Antologia del Premio Il Club dei Poeti 2008

Andamento del concorso La Giuria ha ultimato la valutazione delle opere pervenute per arrivare a stilare la classifica finale del concorso.

PREMIAZIONE La cerimonia di premiazione si è tenuta Sabato 31 gennaio 2009 alle ore 15,30 presso la Sala della Comunità del Teatro San Gaetano in via Olmi, 2 a Melegnano (zona Giardino).
Tutti i partecipanti riceveranno una copia della rivista Il Club degli autori con i risultati del concorso.
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Risultati

I risultati del Premio Letterario Internazionale Il Club dei Poeti 2008


La giuria della dodicesima edizione del Premio Letterario Internazionale Il Club dei Poeti 2008 presieduta per la poesia da Gianmario Lucini e per la narrativa da Massimo Barile, dopo l’analisi delle numerose opere pervenute ha stilato la seguente classifica finale:


Sezione Poesia:

  • Opera 1a classificata Questo è uno di noi di Giovanni Formaggio, Canegrate (MI). Questa la motivazione della Giuria: «Poesia breve ma intensa, spontanea ma insieme profonda. In soli 12 versi il poeta evoca una dimensione segnata dalla fisicità e dalla povertà ma anche da una saggezza e una sensibilità sopraffina che denotano la profonda e “vera” cultura dei poveri. E’ il linguaggio del gesto concreto, della solidità del carattere che non si esprime per artifici ma per comportamenti semplici e insieme epici, nascosti e insieme paradigmatici. Quel clima di concretezza, di semplicità e di profondità viene evocata con un linguaggio che sembra scaturire da quell’orizzonte temporale, e ha il sapore del mito, come a dire che vi sono dei comportamenti, nella storia dell’uomo, che non hanno tempo, che sono sempre vivi, attuali» Gianmario Lucini. Vince Targa Club dei Poeti – Pubblicazione di un libro di 48 pagine edito dalla casa editrice Montedit di cui 100 copie vengono assegnate all’autore – Attestato – Pubblicazione del testo premiato sulla rivista Il Club degli autori – Pubblicazione su Internet club.it


  • Opera 2a classificata Piazza San Donato di Filippo Finardi, Bologna. Il Premio è stato annullato in quanto la poesia premiata non corrisponde ai parametri richiesti dal bando: l’opera si è classificata infatti al primo posto in un concorso precedente.

Questa la motivazione della Giuria: «Questi versi prediligono la descrizione, e seguono uno stilema abbastanza diffuso nella poesia moderna, ossia quello del ricordo dei tempi passati in contrapposizione, leopardianamente, ai tempi moderni. Ma l’autore qui evita la trappola di questo stilema, che è la scontata “laudatio temporibus illis”, la facile caduta nella nostalgia fine a se stessa. Si ferma alla descrizione, ossia all’evocazione di una tempo giovane e personale, sfumando nella nebbia ogni altra emozione, lasciando in sospeso ogni considerazione per fermarsi alla semplice emozione evocativa, dimostrando quindi attenzione per il lettore e le sue emozioni, evitando di imporgli un retorico luogo comune» Gianmario Lucini. Vince Pubblicazione di un libro di 32 pagine edito dalla casa editrice Montedit di cui 100 copie vengono assegnate all’autore – Attestato – Pubblicazione del testo premiato sulla rivista Il Club degli autori – Pubblicazione su Internet club.it


  • Opera 3a classificata I gatti di Roberto Risso, Torino. Questa la motivazione della Giuria: «Curiosa poesia, questa, che assegna a delle bestiole così anonime, come i gatti del cortile, il ruolo di vestali di un tempo passato, ma anche di termine di riferimento dello stesso divenire di noi uomini nel tempo. I gatti diventano, nella metafora del poeta, il mondo stesso che ci vede passare e pur cambiando non cambia mai, la cifra di un tempo che non ha giorni né ore ma soltanto presenza che racchiude in sé ogni giorno ed ogni ora senza poterli possedere, così come non si può possedere veramente i gatti, liberi e sollevati da ogni legame» Gianmario Lucini. Vince Pubblicazione di un libro di 32 pagine pagine edito dalla casa editrice Montedit di cui 50 copie vengono assegnate all’autore – Attestato – Pubblicazione del testo premiato sulla rivista Il Club degli autori – Pubblicazione su Internet club.it


  • Opera 4a classificata Potrei di Irene Sparagna, Tremensuoli di Minturno (LT). Questa la motivazione della Giuria: «Poesia in sé già compiuta nei primi due versi e nell’ultimo. Paradossalmente, pur essendo brevissima, soffre un poco di tre versi non necessari. Viene qui premiata l’intensità dell’ispirazione, l’immediatezza e il calore del sentimento che, in pochi versi, esprimono una passione, pur senza erotismo, intensa nella sua leggerezza» Gianmario Lucini.


  • Opera 5a classificata Il sentiero dei rovi di Gino Zanette, Godega (TV). Questa la motivazione della Giuria: «Il tema del distacco (emotivo) è esso stesso una profonda emozione. Lo dimostra questa poesia che tematizza il dolore di “non sentire più”, e lo descrive come perdita e come fallimento, un qualcosa che provoca sofferenza per l’incapacità di sentire gioia. Non ci si rinfaccia nulla, non si odia, non si ama, rimane soltanto la sofferenza per questo distacco che nessuno vuole ma che tuttavia s’incunea nella vita e la svuota di senso. Senza colpa di nessuno, come fosse fatalità o destino. L’essenza di questa condizione sconfina dunque nella tragedia» Gianmario Lucini.


  • Opera 6a classificata Il partigiano sul Bill di Stefano Introini, Samarate (VA). Questa la motivazione della Giuria: «Pregevole il tentativo di questa poesia di riproporre un valore civile come la Resistenza, in chiave interiore e introspettiva. La Resistenza viene qui presentata come un “resistere”, appunto, a comportamenti dove l’etica è considerata un metro personale col quale misurare il mondo, per riaffermare invece che l’etica è la risultante di una responsabilità verso il mondo. Implicito perciò l’invito ad evitare le trappole mentali, soprattutto quella di considerare lecita l’elaborarzione di un’etica solipsistica, ad uso proprio e, anche inconsciamente, “pro domo sua”, razionalizzando e piegando le idee e i concetti al proprio tornaconto personale» Gianmario Lucini.


  • Opera 7a classificata I bambini del Madagascar di Carlo Carlotto, Nicetto (CN). Questa la motivazione della Giuria: «Poesia a sfondo sociale ed etico, che ci invita a riflettere sulle condizioni di bambini di una zona povera del mondo, il Madagascar, come paradigma della condizione ingiusta di tutti i bambini del cosiddetto “terzo mondo”. Risalta in questi versi l’uso dei colori, del movimento, dell’immagine realistica e insieme leggera, e il contrasto con la “datità” socio-economica, la pesantezza della realtà sovrastrutturale e invisibile che è la radice, la causa dell’ingiustizia» Gianmario Lucini.


  • Opera 8a classificata Parla sommesso di Rosa Grandi, Monselice (PD). Questa la motivazione della Giuria: «Indefinita e rarefatta l’evocazione in questi versi, ma vi sono momenti nella vita nei quali i sentimenti e le emozioni non hanno uno specifico oggetto e si muovono nella nostra psicologia senza un chiaro ambito, un oggetto definito. Il poeta cerca di descrivere queste sensazioni e l’effetto è appunto questa sospensione aerea, anche nel linguaggio, che cerca di contaminare il lettore» Gianmario Lucini.


  • Opera 9a classificata I sogni dentro il vento di Filippo Marzii, Statte (TA). Questa la motivazione della Giuria: «Accorata perorazione, che chiosa in maniera forte e profetica la storia della relazione fra generazioni. Fra genitori e figli c’è sempre di mezzo il tempo e la complessa evoluzione dell’essere umano che, dall’età infantile simile all’età della pietra, si incammina nella vita e giunge alla senilità quasi senza accorgersene. Forse gli adolescenti non possono capire tutto questo e l’elemento tragico di questa poesia sta dunque nella difficoltà della comunicazione, nella constatazione che le parole sono troppo limitate per la nostra complessità» Gianmario Lucini.


  • Opera 10a classificata Remano di Orazio Sanfilippo, Siracusa. Questa la motivazione della Giuria: «Poesia che cerca la semplicità descrittiva di ambienti e persone, proponendo uno sguardo di empatia verso uomini, come i pescatori, che conducono una vita di duro lavoro. Il tutto senza retorica, con un andamento calmo, come quello delle onde di bonaccia e del gesto stesso di questi uomini» Gianmario Lucini.


  • Dal 4° al 10° classificati vincono Attestato di merito – Pubblicazione del testo premiato sulla rivista Il Club degli autori – Pubblicazione su Internet club.it – 50 copie in omaggio in caso di pubblicazione di un proprio libro con l’editrice Montedit.


Opere Segnalate dalla Giuria con Attestato di merito:

  • Calipso di Teresa Mariniello, Milano:
  • Granelli di sabbia di Mario Vierucci, Livorno;
  • Il suo amore di Mario Relandini, Roma;
  • La cara befana di Gabriella Pannia, Monza (MI);
  • La ricerca impossibile di Pellegrino Iannaccone, Bologna;
  • Le menzogne del tempo di Mauro Domenella, Castelfidardo (AN);
  • Spettri di gente di Massimiliano Corrieri, Reggio Emilia;
  • Tratta Rho – Magenta di Sergio Viglione, Magenta (MI);
  • Vecchio di Patrizia Griggio, Portoviro (Ro)
  • Tetto di cartone di Pamela Lodato, Olcenengo (VC)


Sezione Narrativa:

  • Opera 1a classificata: A spasso con Rilke di Sandra Frenguelli, Perugia. Questa la motivazione della Giuria: «Grazie ai riferimenti alle Duineser Elegien di Rainer Maria Rilke e ad un accorato recupero memoriale, Sandra Frenguelli ricerca le impagabili suggestioni d’una passeggiata a Duino. Con la sua visione penetra negli occhi del poeta… e diventano i suoi. Il racconto è lirismo puro». Massimo Barile. Vince Targa Club dei Poeti – Pubblicazione di un libro di 48 pagine edito dalla casa editrice Montedit di cui 100 copie vengono assegnate all’autore – Pubblicazione del testo premiato sulla rivista Il Club degli autori – Pubblicazione su Internet club.it


  • Opera 2a classificata La vecchia torre di Paola Gamberoni, Varese. Questa la motivazione della Giuria: «Nel racconto di Paola Gamberoni una simbolica “vecchia torre”, l’unica testimone dell’amore, l’ultima destinazione sulla collina, diventa il luogo della memoria che permette di riprendere ed illuminare i ricordi, l’amore per un uomo, il mistero e la passione. Il velo del dolore scende sulla vita e, nello stesso tempo, le parole del racconto, come lame d’acciaio, squarciano la carne». Massimo Barile


  • Opera 3a classificata E lo chiamavano Paradiso… di Antonino Maria Lo Grasso, Riesi (CL). Questa la motivazione della Giuria: «Antonino Maria Lo Grasso, in un flusso continuo della memoria, ritrova uno spiraglio di paradiso quando la vita “invade l’aorta” e l’Uomo diventa “più grande delle stelle” quando “muore facendo l’amore”. Non rimane che creare un sogno, al di là del bene e del male, che diventa il simbolo del dolce e dell’amaro dell’esistenza: carne in estasi e sangue innocente, abbraccio in piena luce e tenebra. Antonino Maria Lo Grasso conduce oltre il limite, spinge la sua visione fino all’ultimo respiro, all’ultimo abisso». Massimo Barile


  • Opera 4a classificata Sogni e parole… voli nell’azzurro! di Genoveffa Pomina, Savona. Questa la motivazione della Giuria: «La costante e disperante ricerca del significato della vita, del senso del vivere, attraverso un racconto intimista che desidera abbandonare la nostalgia. Il passaggio fondamentale del racconto di Genoveffa Pomina è nelle parole: “la vita è come una galleria fatta di oggetti e di quadri esposti che, a volte, hanno un senso e, altre volte, non lo hanno”. Ecco allora che, nel personale archivio, ogni attesa sembra inutile ma “tutto riveste importanza”. Le parole sono struggenti ed emerge la consapevolezza che occorre vivere per fermare gli attimi che la vita ancora offre, senza smarrirsi, proprio come fa la protagonista del racconto “diventata bisnonna di un delizioso maschietto”». Massimo Barile


  • Opera 5a classificata In una favola con lucida pazzia… di Damiano Fina, Vicenza. Questa la motivazione della Giuria: «Il racconto di Damiano Fina è costantemente pervaso da un lirismo che fa trasparire la profonda umanità e la volontà di riportare in superficie le emozioni. Esplora le contraddizioni e le limitazioni dell’Uomo attraverso una visione che cerca di “andare oltre il tempo”». Massimo Barile


  • Opera 6a classificata Risvegli di Virginia Rizzo, Mariano Comense (CO). Questa la motivazione della Giuria: «Nel racconto di Virginia Rizzo viene tratteggiata la simbolica figura di un professore che conserva la volontà di trasmettere fiducia ai suoi allievi che devono fare i conti con un mondo avvelenato, sempre pronto ad impegnarsi per aiutarli a vincere la paura. Virginia Rizzo costruisce un racconto proteso a superare il limite della superficialità, giocato tra la necessità d’una difficile comprensione del mondo e il desiderio della scoperta». Massimo Barile


  • Opera 7a classificata La valigia di Nietzsche di Marco Scarponi, Loreto (AN). Questa la motivazione della Giuria: «L’immaginifico ultimo viaggio di Friedrich Nietzsche e un serrato dialogo con Dio. Un incontro onirico e una virtuale valigia che contiene i principi della concezione filosofica nietzschiana. La prova letteraria di Marco Scarponi risiede nella capacità di essere riuscito a condensare in poche pagine un oceano di idee e riflessioni». Massimo Barile


  • Opera 8a classificata Il viale dei cotogni di Francesca Piazza, Avezzano (AQ). Questa la motivazione della Giuria: «Nel racconto di Francesca Piazza, la protagonista recupera il ricordo dei suoi solitari percorsi lungo il viale fiancheggiato da alti alberi di cotogne proprio all’ora del tramonto. Francesca Piazza ricrea una visione poetica, densa di suggestioni ed incanti, di ricordi dell’infanzia e ossessioni dell’inconscio, echi della memoria e frammenti esistenziali che si fondono in una miscela che può diventare sostanza taumaturgica». Massimo Barile


  • Opera 9a classificata Il pianoforte di Emilio Biagini, Genova. Questa la motivazione della Giuria: «Un pianoforte diventa lo strumento salvifico di una donna che cerca di anestetizzare il dolore della vita. Il racconto di Emilio Biagini diventa espressione di un atto di fede che supera il tempo e la limitante condizione umana» Massimo Barile


  • Opera 10a classificata Il compagno di viaggio di Bruno Longanesi, San Giuliano Milanese (MI). Questa la motivazione della Giuria: «La presenza di un angelo custode, il “compagno di viaggio”, in un racconto onirico che si alimenta di soavità e potenza immaginifica. L’estrema naturalezza della scrittura di Bruno Longanesi rende il racconto quasi un resoconto d’un episodio di vita vissuta, un avvenimento veritiero». Massimo Barile


  • Dal 2° al 10° classificati vincono Attestato di merito – Pubblicazione del testo premiato sulla rivista Il Club degli autori – Buono valido per avere 50 copie in omaggio in caso di pubblicazione di un proprio libro con la casa editrice Montedit – Pubblicazione su Internet club.it


La premiazione si terrà a Melegnano nel mese di gennaio 2008 in data da stabilire. I premiati riceveranno l’invito a mezzo lettera.

Opere vincitrici

Giovanni Formaggio


Opera 1a classificata


Questo è uno di noi


Mio padre che torna cantando
un inno proletario
e che stacca il Cristo dal muro
dicendo:
questo è uno di noi.
Mio padre che aspetta il nostro sonno
per consumare il suo incontro
con mia madre
e che all’alba
lascia sul tavolo
metà del suo pane…

“questo” è uno di noi.


Filippo Finardi


Opera 2a classificata


Piazza san Donato


Era una piazza antica, vecchia,
dove il terremoto faceva paura,
casette scricchiolanti, scale a chiocciola
all’interno e alti gradini; eravamo
bambini, e neppure sapevamo
come si giocasse fra quelle pietre
vecchie che odoravano di miseria
e sporco; quei cortili dove il sole
non penetrava, le colonne di legno
a tener su i portici, qualche gatto
intorno alla fogna a cercar topi;
sembrava sera e fuori la luce dorava
ancora la strada: dal bettolino uscivano
i primi ubriachi, s’avvicinava
la paura del buio, dei letti di paglia;
dalla finestra i tetti scurivano
fra pipistrelli in volo, una minestra
sul tavolo o la polenta, ricordo di una
altra vita, quando i vecchi lasciarono
la campagna per venire dove sono
le luci dicevano, le rotaie, i tranvai
per camminare svelti, il carbonaio
a fianco a vendere carbonella per la stufa.
Era città, dove la nebbia sfumava
magica sotto un cielo sconosciuto.


Roberto Risso


Opera 3a classificata


I gatti


I gatti sapevano tutto
e noi li guardavamo
neri rossi grigi e marroni
addormentati o urlanti nella notte
erano bestiole dagli occhi saggi
la fame sempre fra loro
e noi a chiamarli
con nomi inventati sul momento
maschi e femmine fratelli e sorelle
Mici dicevamo
fra tanti sorrisi
e i gatti sapevano tutto
di noi
voci e nomi dai balconi
suoni amici
e regali attesi piovevano
dall’alto.
Loro ci sono ancora
i gatti
sempre diversi
figli dei figli dei figli
sempre gli stessi
dalle code diritte
alzate al cielo ma noi
noi siamo cresciuti
I vecchi sono andati lontano
i bambini sono grandi ora
tutto è cambiato e loro
i gatti
lo sapevano
e ci guardavano
passare


Irene Sparagna


Opera 4a classificata


Potrei

Potrei essere il sogno
che ti respira dentro
il distillato di fiamme di bellezza,
ovunque ti porterà la vita
lascia una lucina accesa nel cuore
per te sarò sempre un ritorno.


Gino Zanette


Opera 5a classificata


Il sentiero dei rovi


Su quel sentiero di parole
Non ci siamo più ritrovati
Perché tu le giocavi tra le dita
Avara di piagarti
E le sciorinavi incurante
Come fossero acini d’oro
Finiti per caso tra i rovi.


Se torno s’imperla il tuo viso
Quando scende dal sentiero
Ora muto sulla neve
Sono gocce di pianti notturni
Finché non le sfiora la mano
E già sono piccole
Falde di ghiaccio.


E restiamo così
Ancora una volta in piedi
A guardare percorsi diversi
Legati allo stesso destino
A ferirci senza rancore
Come rovi che al prossimo inverno
Non avranno più spine.


Stefano Introini


Opera 6a classificata


Il partigiano sul Bill 1

I grattacielo sono poca cosa
Rispetto alla materna verticalità del Rosa
Le sette e mezza, suona l’Ave Maria
un posto dove perdere la via
Posare l’artiglieria.
Senza ma, senza se
La montagna è già chiara sopra di me
Come un candido lenzuolo sui miei perché

Fra me e la Svizzera c’è un miglio solo
Fra me e la Germania c’è un muro
Ma è troppo alto per un partigiano onesto il monte Moro

Ebrei, nazisti, e profughi di prima classe
In fuga da Auschwitz, da Norimberga o solo dalle tasse
Chissà quanti traverseranno il confine
Del mezzo che conviene
Per giustificare il fine
Come se in ogni tempo
si potesse dividere la superficie dal fondo
Ed io zitto come te, Bill, come la coscienza del mondo

Vivo delle cose che sono
Che qui non viene il grano
Abbatto senza troppi pensieri
Mode di oggi, retaggi di ieri
Cupidigia dei forestieri
Al loro bel convento
Ho sempre preferito la mia cella d’isolamento
Perché la libertà verrà dall’ombra, verrà dal vento

E se fra me e la libertà c’è un metro solo
Fra me e la libertà c’è un muro
Ed il filo spinato del dovere, diadema senza velo
È davvero troppo alto per un partigiano, il monte Moro


Nota dell’autore:

Il Bill è un’alpe sopra Macugnaga, alle pendici del monte Rosa, a poca distanza dalla Svizzera (circa un miglio) alla quale si giunge valicando il passo di Monte Moro.


Carlo Carlotto


Opera 7a classificata


I bambini del Madagascar


Camminano scalzi
in Madagascar i bambini
ma non perché sian pazzi
o semplicemente birichini.


Giocano a rotolare cerchioni
lungo la strada in Madagascar,
bambini e bambine
non perché preferiscano i bastoni
alle bambole o alle macchinine.


Dopo averle succhiate un poco
rimettono nella carta le caramelle
non perché sia un bel gioco
o mantenga liscia la pelle.


I bambini del Madagascar
a piedi nudi calciano
sacchetti di plastica arrotolati
non perché li preferiscano
ai palloni rotondi e colorati.


Avrebbero diritto di essere bambini
in Madagascar, i bambini.


Rosa Grandi


Opera 8a classificata


Parla sommesso


È un gridare di fiori
ed un parlare di uccelli
l’aria piena
di questo pomeriggio.
Tutto questo si è fermato intorno
ed io non so dire
chi chiama
in questa calma
che suona urlando
contro il silenzio del sole.
Cuore attonito
scioglimi una preghiera
perché questo amore
non tuoni nelle mie viscere
ma parli sommesso
così che possa udire
la sua voce.


Filippo Marzii


Opera 9a classificata


I sogni dentro il vento


e se provassimo a ridipingere la vita
con i colori tenui di un sorriso
da tenere al petto quando è buio,
avvicinare gli argini dei mondi,
il mio e il tuo – impetuoso come il vento –

ad inseguire il fascino di un sogno
o l’inganno di una fragile illusione…


e se provassimo a tenderci la mano,
per fare più sottile la distanza
tra i desideri stipati in un cassetto
e le mille incomprensioni da plasmare…


chissà quante altre porte sbatteranno
sulle lacrime tenute fra le ciglia
e quante sere da somigliare ancora,
nelle attese insonni sul divano,
all’incessante inquietudine del mare.


Fuggiranno via veloci le stagioni
da svestire e rivestire insieme
e diverrai figlio di te stesso
ricoperto di nutella e intransigenza.
Ti brucerà il sale dentro gli occhi
quando i sogni di chi avrai tra le braccia
muoveranno passi controvento


mentre osservi la tua ombra che si allunga.


Orazio Sanfilippo


Opera 10a classificata


Remano


Remano
Nelle plaghe del silenzio
Gozzi di vecchi pescatori
Hanno raccolto le loro reti
Vuote.
Le mani rugose
Visi bruciati dal tempo
Venato di rubino è disegnato il confine
Indistinguibile dell’orizzonte.
Arsi
corrosi, segnati dal sale
mollemente cercano il seno ospitale
di sabbia umida e piccole pietre…
Sciabordio tenue culla sogni
che non hanno età.


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