XVI edizione Premio Letterario Internazionale Jacques Prévert 2010
La Commissione esaminatrice della sedicesima edizione del Premio letterario internazionale Jacquès Prèvert 2010, che è stata presieduta da Benedetto Di Pietro per la sezione poesia e da Massimo Barile per la sezione narrativa dopo l’analisi delle numerose raccolte pervenute ha stilato la classifica finale.
La premiazione avverrà a Melegnano (Milano) nel mese di gennaio 2011, i vincitori e segnalati verranno avvisati per tempo ed invitati a presenziare.
Gli autori riceveranno a stretto giro di posta comunicazione scritta con le informazioni specifiche. Pregasi aspettare la comunicazione prima di contattarci.
Sezione Poesia:
Hanno partecipato 131 autori dei quali 3 si sono classificati dal 1° al 3° posto, sette sono risultati Segnalati dalla Giuria e 62 sono stati giudicati Finalisti.
- Opera 1° classificata: Germogli di viole di Floredana De Felicibus, Atri (Te). Vince: Targa Jacques Prévert – Pubblicazione di un libro di 48 pagine edito dalla casa editrice Montedit con assegnazione di 100 copie – Attestato.
Questa la motivazione della Giuria: «Uno dei temi proposti dalla poetessa Floredana De Felicibus è l’importanza della parola; la parola per la parola, ma anche la parola come veicolo di somma importanza per la trasmissione di immagini e sensazioni. La solitudine è onnipresente, “stiamo tutti insieme ma siamo soli”, affermazione che bene connota la vita della nostra epoca e così la parola non diventa solo un’espressione vocale dell’uomo, ma diventa una sovrapposizione di identità individuale “io stessa sarò parola e tormento” e una ricerca di comunicazione, in assenza della quale è classificabile solo come mera emissione di suoni. Altro caposaldo è il silenzio, opposizione e giustificazione della parola. Il silenzio è sì immobilità, ma con associazione ossimorica è anche musica che tutto pervade, “il silenzio della stanza / il silenzio delle membra / il silenzio della mente”. Una bella ricerca spirituale all’interno della presenza costante del tempo che fugge e stigmatizza ogni azione dell’uomo». Benedetto Di Pietro
- Opera 2° classificata: La purezza del Giglio di Liliana Nobile, Ravanusa (AG). Vince: Pubblicazione di un libro di 32 pagine edito dalla casa editrice Montedit con assegnazione di 100 copie – Attestato.
Questa la motivazione della Giuria: «Il mondo in cui viviamo ci porta a valutazioni errate e “non abbiamo più bisogno di poeti” per celebrare la nostra ignoranza che ci porta a non vedere più la purezza dei fiori. Questo potrebbe essere il succo della raccolta poetica di Liliana Nobile. L’alienazione imperante porta a false valutazioni e l’influenza delle opinioni altrui, che continuamente ci vengono propinate dai mass media, “organizzano le [nostre] idee […] e gli uomini credono che sia già domani” (Follia del Giorno). Questo mondo, pur essendo il migliore dei mondi possibili, è pieno di storture e la scienza invece di creare, distrugge. Sotto il profilo filosofico “La felicità non è buona sorella. / Esiste ma non ti fa compagnia” e la conoscenza non può fare riferimento alla natura perché è troppo effimera e soggetta a continui mutamenti. C’è una vena di pessimismo universale e di solitudine tipica della nostra epoca, al punto di trovare “desertico” perfino l’affollatissimo Web. Buona la struttura del verso, nel quale c’è lirismo, musicalità e ritmo». Benedetto Di Pietro
- Opera 3° classificata: La tua figura di Antonio Zavoli, Rimini (FC). Vince: Pubblicazione di un libro di 32 pagine edito dalla casa editrice Montedit con assegnazione di 50 copie – Attestato.
Questa la motivazione della Giuria: «Una poesia intimista, questa del poeta Antonio Zavoli, annunciata già nel sottotitolo: “poesie d’amore e di morte”. E che non ci può sfuggire che per il Romanticismo la morte vale per ciò che può darci e non per ciò che ci porta via. Amore e morte hanno lo stesso denominatore: la vita. Nei versi c’è la presenza continua della donna amata e prematuramente scomparsa; c’è una sospensione del tempo del poeta che resta fermo ai momenti della giovinezza e l’immobilità temporale diventa anche immobilità ambientale. Una poesia che non lascia spazio alle congetture e nella sua chiarezza diventa anche voglia di continuare a dialogare con se stesso». Benedetto Di Pietro
Sono risultati Segnalati dalla Giuria con Attestato di merito e proposte di pubblicare in volume l’opera con l’offerta di avere 50 copie gratuite in caso di pubblicazione dell’opera con l’editrice Montedit i seguenti Autori:
- Marco Boccaccini, Comacchio (FE), con la Silloge Eppure… continuo a respirare.
Questa la motivazione della Giuria: «Marco Boccaccini affida alla sua poesia un messaggio esistenziale e la sua poetica è racchiusa nei due versi di un haiku “Combatto la vostra banalità / con il mio disgusto”. Una poesia di protesta, quindi, nelle intenzioni. Ci pone davanti all’inesorabilità del tempo e delle evoluzioni della natura. L’uomo non può essere fuori da tali manifestazioni e il risultato è una crisi interiore che approda ad una rivelazione di “coscienza collettiva” che diventa rifugio di spiritualità». Benedetto Di Pietro
- Carlo Caruso, Roma, con una Silloge senza titolo.
Questa la motivazione della Giuria: __«Il poeta Carlo Caruso usa i suoi versi per fustigare i costumi della società moderna, diventando così dissacratore di una realtà basata su ideologie che spesso contrastano col vivere quotidiano. Sostenuto da una vena di sottile ironia, il poeta ci pone di fronte ad un disorientamento generalizzato e non esita a metterci davanti scene forti come il paragone tra la testina di un innocente bambino e l’elmetto di soldati che si fanno guerra all’insegna delle “incontrollabili fedi”, oppure un corteo funebre in cui la gente”marciava e nessuno ricordava / per che cosa era venuto”. In una visione leibnitziana dell’universo, in cui esiste “solo il Presente, / senza vita né morte” l’uomo è situato all’esterno e per sua fortuna “con quei brandelli d’Infinito la Poesia / ha cucito il Cuore del mondo”». __Benedetto Di Pietro
- Anna Elisa De Gregorio, Ancona, con la Silloge Un passo che conosco.
Questa la motivazione della Giuria: «Una raccolta, questa della poetessa Anna Elisa De Gregorio, in cui il tempo è circolare. Il tema del viaggio predomina e il treno è l’elemento che lo caratterizza. La solitudine è esorcizzata e la proiezione universale dell’individuo fa sentire la poetessa cittadina del mondo e l’unica terra che sente di appartenerle “è ovunque / trovi parole e lingua per dirle”. La comunicazione in primo piano dunque e la parola e, per estensione, è vettore di cultura. Il treno attraversa i paesaggi più disparati, belli e brutti, inclusi quelli ricoperti di carcasse di vecchie auto che ammorbano l’aria con miasmi di carburanti; ma il treno è anche l’elemento che lega le stesse poesie della raccolta e per magia diventa un trenino delle sagre paesane. C’è il ritorno all’infanzia e alla realtà delle cose viste con occhio di bambina spensierata accanto alle persone care. Tra i significati del tempo c’è anche quello di tempo verbale perfetto o imperfetto e quello imperfetto nonostante sia una “epigrafe eterna / eppure è quello che usiamo di più”». Benedetto Di Pietro
- Gianmario Lucini, Piateda (So), con la Silloge L’amore dei colori.
Questa la motivazione della Giuria: «Il poeta Gianmario Lucini ci propone una silloge in cui la parola, e con essa la poesia, diventa l’elemento connettivo della vita spirituale dell’uomo e in cui amore e morte assumono uguale valenza. La parola è l’elemento principe della comunicazione e ha la capacità di salvare l’uomo dalla morte spirituale. Il verso “se tu non fossi non saprei dove cercare il mio passato”, non è solo una bella dichiarazione di stima verso la persona amata, ma è la certezza della continuità di pensiero e di affetti. Una poesia di speranza oltre la morte, questa di Lucini, in cui le parole, al tramontare del sole, sono “schizzi a sanguigna” e divengono totalizzanti per l’amore e per la parola». Benedetto Di Pietro
- Anna Maria Marsegaglia, Edolo (BS), con la Silloge Voci dalla montagna.
Questa la motivazione della Giuria: «La silloge di Anna Maria Marsegaglia è un inno alla libertà vista come simbiosi con la natura; ma c’è anche la consapevolezza che il prezzo da pagare per tale libertà è l’isolamento da parte della società civile. Per la poetessa il valore della libertà e dell’indipendenza, che potrebbero portare ad un moderno significato di distaccamento dalla famiglia, è esattamente il contrario, ossia c’è il richiamo alla civiltà portata avanti nella linea ereditaria che passa dai nonni ai nipoti. In altri termini la famiglia diventa detentrice dei valori morali che vengono trasmessi ai futuri cittadini di domani. Si presenta, quindi, la venerazione degli avi che diventano i protettori della casa. Il vento nelle sue manifestazioni diventa elemento che stimola la mente ad una più vasta comprensione degli aspetti della natura che vanno dallo stormire degli alberi alla generazione dei suoni. Nella poesia della Marsegaglia vengono richiamati molti elementi che riconducono a ragionamenti complessi e che diventano chiari grazie ad una controllata semplicità di linguaggio». Benedetto Di Pietro
- Marcello Passaro, Brindisi, con la Silloge Un fiore.
Questa la motivazione della Giuria: «La silloge di Marcello Passaro ci mette davanti a scenari della vita reale, uno dei quali è la vita del meridione d’Italia, dove si può percepire la calma e il tempo che ha valenza diversa da quella del Nord. Con pennellate sicure il poeta ci dà gli elementi essenziali per godere le festività e le tradizioni nelle serate estive. Non mancano i quadretti che ritraggono le vecchiette sedute fuori di casa a confabulare e che diventano “giudici e custodi delle sere d’estate”. C’è una visione ottimistica della vita, forse troppa, data la giovane età del poeta. Bella la definizione della poesia come figlia di un “temporale” in cui prima si presenta la tempesta dei pensieri, poi la penna che scrive è la pioggia, i fulmini segnano le pause e i tuoni ritmano i versi». Benedetto Di Pietro
- Gaetano Pizzuto, Torino, con una Silloge senza titolo.
Questa la motivazione della Giuria: «Con un verso sorvegliato di continuo, il poeta Gaetano Pizzuto ci propone una poesia legata agli anni dell’adolescenza. C’è un vissuto in cui il ricordo degli amori giovanili spesso si identifica con i racconti fiabeschi. Gli scenari sono quelli legati alle stagioni, alle manifestazioni della natura, ma anche all’attualità che spesso ci viene presentata dalla TV e non sempre è edificante. In un raffronto continuo del tempo passato col presente, il poeta percorre le tappe salienti della vita per approdare al tempo presente i cui ritmi sono scanditi dai tocchi dell’orologio della torre che inesorabilmente informa “tempus fugit” e quindi è necessario vivere bene ogni attimo». Benedetto Di Pietro
Sono inoltre risultati Finalisti e quindi ritenuti dalla Giuria meritevoli di pubblicare in volume la propria opera con l’offerta di avere 30 copie gratuite in caso di pubblicazione con l’editrice Montedit i seguenti Autori:
- Luana Abbate, Asti con una Silloge senza titolo
- Ida Acerbo Rossi, Milano, con la Silloge Coriandoli
- Anna Elisa Albanese, Milano, con la Silloge Mi sarei dipinti i seni rosso ciliegia
- Patrizia Albanese, Villongo (Bg), con la Silloge Brezza leggera
- Stefano Alberini, S. Benedetto Po (MN), con la Silloge Numero 3. L’amore al tempo della crisi
- Rossella Arena, Messina, con la Silloge In versi… vagando
- Elisa Azzato, Roma, con una Silloge senza titolo
- Deva, Milano, con la Silloge Sotto la sabbia
- Francesco Baroni, Firenze, con la Silloge Poesie d’Irlanda
- Patrizia Berlicchi, Roma, con la Silloge Angeli per strada
- Brunella Bruschi, Perugia, con la Silloge Aritmie d’elementi
- Lisetta Capozzi, Fossanova San Marco (FE ), con la Silloge My little poems
- Giuliano Carosi, Ascoli Piceno, con la Silloge Ti cerco
- Raffaele Celotto, Napoli, con una Silloge senza titolo
- Stefano Colli, Grosseto, con la Silloge Anche la mia ombra è stanca di vagare
- Lella De Marchi, Pesaro, con la Silloge Metropoli cosmopolita
- Antonio De Rosa, Morano Calabro (CS), con la Silloge Sonetti
- Mario De Rosa, Morano Calabro (CS), con la Silloge Il vero di me
- Carmine Di Santo, Salerno, con una Silloge senza titolo
- Marcella Ferraro, Omegna (VB), con la Silloge Rosso retrò
- Saul Filippi, Bonate Sopra Bg, con una Silloge senza titolo
- Letizia Floris, Cagliari, con una Silloge senza titolo
- Bruno Fracasso, Aosta , con la Silloge Mestieri di carta
- Michela Garella, Lido di Venezia, con la Silloge Evanescenze
- Anna Maria Gargiulo, Meta (NA), con la Silloge Nostalgia d’orizzonte
- Simone Gentili, Sesto Fiorentino (FI), con la Silloge Il mondo non è tutto
- Alberto Giovagnini, Filottrano, con una Silloge senza titolo
- Stefano Guarda, Busto Arsizio (VA), con la Silloge Passi e pensieri parole e sentieri
- Piera Gucciardo, Catania, con una Silloge senza titolo
- Roberta Iacobucci, Bolognano (PE), con una Silloge senza titolo
- Pellegrino Iannaccone, Bologna, con una Silloge senza titolo
- Antonella Lepori, Sassari, con una Silloge senza titolo
- Fortunata Lo Giudice, Reggio Calabria, con una Silloge senza titolo
- Michelangelo Lombardo, Roma, con la Silloge Tra sogno e realtà
- Elsa Marangoni, Medicina (BO), con la Silloge Lembi
- Francesco Marino, Bari, con una Silloge senza titolo
- Michele Mattei, Roma, con una Silloge senza titolo
- Justin Magloire Mbouna, Padova, con una Silloge senza titolo
- Giuseppa Messina, Colleferro Rm, con una Silloge senza titolo
- Maurizio Alberto Molinari, Noviglio (MI), con la Silloge Plastiche ardite
- Mauro Montacchiesi, Roma, con la Silloge Venere luminosa
- Daniela Montanari, San Pietro in Casale (BO), con la Silloge La mia vita in (p)rosa
- Giuseppina Morrone, Villanova di Guidonia Montecelio (RM), con la Silloge Amortalya
- Pietronilla Notarantonio, Roma, con una Silloge senza titolo
- Graziella Parma, Bernareggio (MI), con la Silloge L’altra faccia dell’amore
- Gerarda Pascarella, Montefredane (AV), con la Silloge Il cielo profuma di alloro
- Angelo Passera, Graffignana (LO), con una Silloge senza titolo
- Denia Pescini, Grosseto, con una Silloge senza titolo
- Maria Piras, Cesena (FC), con la Silloge Chicchi di melagrana
- Francesco Quistelli, Siziano (PV), con una Silloge senza titolo
- Rita Raiti, Linguaglossa (Ct), con la Silloge Pensieri, parole e… poesia
- Giuseppina Geraldina Riccobono, Milano, con la Silloge Nè in cielo nè in terra
- Cristina Maria Righi, Segrate (MI), con la Silloge Nigredo
- Michelgiuseppe Riondino, Gallio (VI), con la Silloge Yours mirror
- Domenica Sammaritano, Piacenza, con la Silloge Altre Parole
- Pietro Secchi, Roma, con la Silloge Granelli di silenzio
- Ezio Stentella, Alghero (SS), con la Silloge Omaggio ad Henry Charles Bukowski
- Antonella Tamburi, Livorno, con la Silloge Armonie e discordanze
- Giuseppe Terranova, Muggiò (MB), con la Silloge Là, ove l’ombre
- Carla Tombacco, Trivignano (VE), con la Silloge Trame d’anima e terra
- Stefano Tonelli, Milano, con la Silloge Alla ricerca dell’amore
- Letizia Vitale, Roma, con la Silloge Gocce d’amore
Sezione Narrativa:
Hanno partecipato 90 autori dei quali 1 è risultato vincitore, 16 sono risultati Segnalati dalla Giuria e 48 sono stati giudicati Finalisti.
- Opera 1° classificata: Dolan Her – Il tocco degli angeli di Ferdinando Toajari, Casaleone (VR). Vince: Targa Jacques Prévert – Pubblicazione in volume dell’opera edita dalla casa editrice Montedit con assegnazione di 50 copie – Attestato.
Questa la motivazione della Giuria: «Dolan Her – Il tocco degli angeli di Ferdinando Toajari è un romanzo che coinvolge totalmente il lettore già dall’ inizio folgorante ai limiti del thriller psicologico che miscela misteriose ricerche su malattie tropicali, una temuta epidemia, un vecchio scandalo collegato a tali esperimenti, l’inspiegabile suicidio di un docente e ricercatore, la presenza di un angelo che si ergerà a severo giudice mistico celando un segreto dietro i suoi continui messaggi in codice, rivolti al protagonista che racconterà ogni percezione, oltre la comprensione umana, prima che i ricordi svaniscano “come i sogni di cui si perde cognizione appena svegli”. Tutto ciò condurrà ad un inquietante percorso, ad una inesplicabile presenza angelica che potrà condurre alla rivelazione, passando dagli abissi della morte per portare l’Uomo a mettersi davanti a se stesso, senza riserve, senza alcun calcolo. Eppure il romanzo vive sempre una sorta di sospensione su ciò che si può immaginare perché non v’è certezza… ma stupore, alchimia, misticismo, rivelazione. Ferdinando Toajari costruisce una trama complessa ed enigmatica che il lettore deve svelare, pagina dopo pagina, in un continuo alternarsi di fluttuanti pensieri e visioni, tra conscio ed inconscio, realtà e immaginifica costruzione mentale. Il romanzo è percorso da una costante atmosfera onirica, alimentato da una incredibile forza narrativa che offre cambi di scena improvvisi, un invidiabile mosaico di personaggi con segrete sfumature e ricche immagini che esaltano la capacità dell’Autore di disegnare una sofisticata trama. Gli stati d’animo sono pervasi da una costante inquietudine così come i ricorrenti sogni ed incubi del protagonista, un uomo anonimo, la cui vita non è stata certo “speciale”, uomo che è sempre fuggito davanti alle scelte, che non ha mai accettato le sue responsabilità: sono proprio questi incubi che lasciano un vuoto devastante, come se i ricordi venissero “risucchiati e divorati” dagli stessi incubi. Ferdinando Toajari mette in risalto la capacità di cogliere e sezionare i dettagli più profondi che ruotano intorno ad una reale, o solo virtuale, umana scelta che conduce ad un simbolico giorno del giudizio. L’esito ultimo di una realizzazione interiore, con la presa d’atto d’una nuova concezione del vivere che “va oltre le umane valutazioni”, accompagna la capacità di declinare le contraddizioni dell’esistenza contemporanea, offrendo a Ferdinando Toajari la possibilità di penetrare con il proprio bisturi narrativo negli impulsi più segreti del “lato oscuro” che risiedono in ogni uomo». Massimo Barile
Sono risultati Segnalati dalla Giuria con Attestato di merito e proposte di pubblicare in volume l’opera con l’offerta di avere 50 copie gratuite in caso di pubblicazione dell’opera con l’editrice Montedit i seguenti Autori:
- Roberto Bolognesi, Follonica (Gr), con Le rovine illuminate.
Questa la motivazione della Giuria: «Roberto Bolognesi con “Le rovine illuminate” propone un avvincente romanzo storico ambientato in epoca romana che offre numerosi riferimenti e spunti di riflessione inerenti al periodo in questione. Le speranze di un padre che sua figlia diventi una vestale ed è disposto ad appoggiare un traffico illegale di avorio. Il destino vuole che sua figlia, ormai la Vestale Giulia, si innamori dello schiavo Apollonio subendo la tragica fine insieme al suo amato. È indubbia la maestria narrativa di Roberto Bolognesi». Massimo Barile
- Isabella Coluzzi, Roma, con La vita ritrovata.
Questa la motivazione della Giuria: «La protagonista del romanzo affronta un lungo viaggio per cercare suo padre, grazie all’occasione che le viene offerta dal suo giornale con un nuovo incarico. Lei è una donna caparbia, con una volontà ferrea, capace di lottare “senza arrendersi mai” e riuscirà a riallacciare i rapporti con suo padre. Ecco la “vita ritrovata”, raccontata con intensità narrativa da Isabella Coluzzi che mette in evidenza “l’imprevedibilità della vita stessa”». Massimo Barile
- Eugenio Felicori, Segrate (MI), con Il diavolo di Rionero.
Questa la motivazione della Giuria: «Il romanzo racconta le storie di uomini e donne del Sud che contrastarono l’unificazione d’Italia. La famosa guerra dei “briganti del Sud” contro i “soldati del Nord” che furono mandati in Meridione per sedare le rivolte con violente repressioni. Il romanzo di Eugenio Felicori è profondamente pervaso dalle contraddizioni insite nella storia dell’Unità d’Italia e racconta, con estrema passione e crudo realismo, le pulsioni e le vicende umane di una parte del nostro popolo». Massimo Barile
- Paolo Fiore, Fondi (T), con Bastava non farsi coinvolgere.
Questa la motivazione della Giuria: «Bastava non farsi coinvolgere” di Paolo Fiore è un romanzo avvincente che non risparmia colpi di scena e sorprendenti rivelazioni. Agenti segreti che si fingono archeologi per portare a termine la loro missione che inizia in un antico insediamento dove si sospetta vengano effettuati scavi illegali, a cui seguiranno loschi traffici, connivenze d’ogni sorta e inaspettati avvenimenti. Paolo Fiore offre un continuo alternarsi di intriganti vicende, tra spy story e romanzo storico». Massimo Barile
- Ermanno Gelati, Legnano(MI), con L’anestesista e altri racconti_.
Questa la motivazione della Giuria: «Raccolta di racconti brevi eppure intensi e toccanti. Dall’amore immenso tra una donna e un uomo, alla storia enigmatica e nostalgica di un musicista jazz, fino alla vicenda di un anestesista in un istituto che fa esperimenti su cavie animali. Ermanno Gelati offre racconti realistici e, al contempo, ammantati da una visione sognante e sospesa nel tempo». Massimo Barile
- Rino Gobbi, Campolongo Maggiore (VE), con La serenità ritrovata.
Questa la motivazione della Giuria: «Il pretesto del romanzo è un incontro tra un filosofo e un suo ex compagno di scuola per fare una chiacchierata, per parlare un po’ della vita. Nasceranno numerose disquisizioni filosofiche e una salutare passeggiata in mezzo alla campagna. Il filosofo confesserà, con una severa autocritica, di aver commesso molti errori e chiederà, inaspettatamente, aiuto al suo amico. Un viaggio nella vita senza finte maschere, nella fusione delle emozioni più autentiche e alla ricerca di se stessi, raccontato in modo appassionato da Rino Gobbi». Massimo Barile
- Silvia Locati, Melegnano (MI), con La principessa Maori.
Questa la motivazione della Giuria: «La protagonista Moana riceve la tragica notizia della morte di sua nonna Tanya che ha vissuto in Nuova Zelanda: donna misteriosa, con il viso pieno di tatuaggi e ammantata da un alone magico. La nonna le lascia in eredità la “foresta di Kauri” con un grande albero sacro. Il viaggio della protagonista in quella terra diventa una nuova possibilità di conoscenza offertale dalla vita, vero e proprio cammino di crescita e, dopo alcuni contrasti tra le varie tribù che riguardano il destino della foresta sacra, Moana si sentirà finalmente una “maori” anche grazie alle parole che leggerà nel diario della nonna che le insegneranno come affrontare il “nuovo viaggio della sua vita”, e come non avere paura dell’inevitabile scelta che dovrà fare. Coinvolgente racconto proposto da Silvia Locati con una scrittura magica e sognante.
- Luca Manduca, Milano, con Pensieri quadrati.
Questa la motivazione della Giuria: «Il testo di Luca Manduca si contraddistingue per un approccio originale e personale. L’enigmatica ricerca, tra l’impossibile e l’insostenibile, di un equilibrio dinamico inteso a valorizzare la forma del “pensiero quadrato”. Un percorso che tende a “guardare le cose della vita” in modo nuovo: quasi una ricerca mistica dello “stampo mentale di forma quadrata”. Originale ed ambiguo allo stesso tempo». Massimo Barile
- Chiara Padovan, Bassano del Grappa (VI), con Più di noi.
Questa la motivazione della Giuria: «Il romanzo di Chiara Padovan è connotato da una forte passione nel narrare la storia come a immedesimarsi, cuore e anima, nella vicenda letteraria. L’arte è vita. L’amore è più potente delle convenzioni, delle false promesse e delle attese. La scrittura è penetrante e vibrante con uno sguardo particolare al mondo dell’arte». Massimo Barile
- Guido Pagliarino, Torino, con Il vangelo ritrovato.
Questa la motivazione della Giuria: «Una ricostruzione del proto Vangelo attraverso un espediente che richiama ad un falso ritrovamento d’un Vangelo. Una sorta di diario dell’apostolo Matteo che narra la vita di Gesù, l’incontro con Giovanni, gli insegnamenti di Gesù, poi il tradimento e il pentimento di Giuda, fino alla morte e alla resurrezione di Cristo. Il testo nasce da approfondimenti storici e attenta ricerca da parte di Guido Pagliarino che offre nuove prospettive e una diversa visione della vita di Gesù». Massimo Barile
- Mariateresa Palermo, Roma, con Le onde della musica. Questa la motivazione della Giuria: «Sulle onde della musica si dipana un romanzo estremamente avvincente e capace di “far volare la mente” oltre le vicende umane. La verità della musica e la vita di Sebastian Bach si coniugano con la vita di Sebastiano, uomo del nostro tempo. Un gioco narrativo che oltrepassa i limiti spazio temporali offrendo una prova letteraria coinvolgente». Massimo Barile
- Simona Pantani, Castellarano (RE), con Il segreto della ciotola di Venarnes.
Questa la motivazione della Giuria: «Un vecchio professore insegna ad un giovane l’amore per la storia antica. Utilizzando una sedia magica che permette di viaggiare nel tempo, il giovane riuscirà ad aiutare il povero contadino Sethre e la sua famiglia, grazie al famoso artista e ceramista etrusco Venarnes che creerà una ciotola magnifica. Le vicende si intersecano, tra passato e presente, in un racconto colmo di estro creativo e fervida fantasia». Massimo Barile
- Fiori Picco, Brescia, con Ho sposato un cinese di midu.
Questa la motivazione della Giuria: «Un racconto autobiografico che recupera l’universo emozionale e lo scrigno memoriale delle vicende della propria vita: l’amorevole ricordo dell’incontro con l’uomo che diventerà suo marito, proprio davanti alla vecchia fontana della scuola dove lei insegnava lingue straniere; le tradizioni, le cerimonie e i rituali; il modo di vivere e le esperienze profonde di una ragazza italiana in Cina nonché i mutamenti intervenuti, nel giro di pochi anni, anche in quel mondo. Tutto è raccontato con grande passione e amore per la terra cinese senza dimenticare di conservare uno sguardo critico». Massimo Barile
- Stefano Prandi, Reggio Emilia, con I minori di nordovest. Questa la motivazione della Giuria: «Un romanzo con una trama intricata che riconduce alla scoperta e allo svelamento di misteriosi eventi accaduti in un centro di prima accoglienza sanitaria; al mondo delle Organizzazioni internazionali di pace, alla gestione delle cliniche e al sospetto che alcuni interventi medici siano stati utilizzati per coprire atti di giustizia sommari. Una trama complessa alla ricerca della verità in una narrazione attenta e puntuale nel fissarne gli aspetti più sconosciuti». Massimo Barile
- Luciana Volponi Massei, Viterbo), con Oltre l’apparenza. Questa la motivazione della Giuria: «Raccolta di racconti eterogenei ed interessanti. Un uomo ambizioso e scaltro; una donna che sa molto bene che “non esiste la perfezione”; un ladro che ruba proprio nella casa del suo vecchio maestro; un cane che “inseguiva” le farfalle. Fervida inventiva e ironia. Realista e sognante». Massimo Barile
- Assunta Daniela Zini, Roma, con L’esilio del re.
Questa la motivazione della Giuria: «“L’esilio del Re” di Assunta Daniela Zini è un romanzo che mette in evidenza le contraddizioni di un uomo, gli anni dell’esilio, le speranze, il suo destino e la capacità di rinnovarsi. La forza narrativa di Assunta Daniela Zini sprigiona molteplici stimoli e visioni che nascono dalla maestria di aprire una nuova prospettiva e, senza tregua, alimenta la trama di un romanzo che scava nel profondo dell’animo, nelle fenditure del destino». Massimo Barile
Sono inoltre risultati Finalisti e quindi ritenuti dalla Giuria meritevoli di pubblicare in volume la propria opera con l’offerta di avere 30 copie gratuite in caso di pubblicazione con l’editrice Montedit i seguenti Autori:
- Gerardo Alliata, Vibo Valentia, con Fiabe capovolte
- Gerardo Alliata, Vibo Valentia, con Iniziare tu devi un libro nuovo e astuto
- Silvia Aquilini, Bologna, con L’angelo
- Daniela Bartolini, San Venanzo (TR), con Diario di viaggio
- Alessandro Berardelli, Roma, con Storie di straordinaria normalità
- Antonio Berardi, Taranto, con Il muro di gomma
- Noemi Beretta, Milano, con Una vita in 14 ricette – Siamo quello che mangiamo
- Loredana Bianchi, Paderno Dugnano (MI), con La scatola azzurra
- Daniela Cristina Bollero, Moncalieri (TO), con Sette racconti in cerca di un lettore
- Roberto Bolognesi, Follonica (GR), con Daemonium
- Francesca Romana Bonzanin, Corvino San Quirico (PV), con Segreti sepolti
- Luigino Bortolin, San Lorenzo Isontino (GO), con Oltre il ponte
- Luciano Giuseppe Capurso, Roma, con C’era una volta un castello – Le scale della vita
- Fantomas, Parma, con L’inconveniente di esistere
- Ivo Celeschi, Catania, con Cinque raccont
- Stefano Colli, Grosseto, con Gli occhi di Rosalba
- Guido Colombo, Cuneo, con Unomast e i rinnegati della foresta morta
- Alessandro Corso, Milazzo (ME), con Il confine dei sogni
- Alessandro Cuppini, Bergamo, con Breve la carriera del commissario Wunsh
- Angela Fabbri, Ferrara, con Elizabeth
- Maria Grazia Ferraris, Gavirate (VA), con Lettere mai spedite
- Aurora Fiorotto, Treviso, con Appunti di vita
- Arianna Lenzi, Brescia, con Quintessenza di polvere
- Silvia Locati, Melegnano (MI), con Diario di Shaolin (Un’avventura tra i kung fu masters)
- Maria Laura Loi Virdis, Capoterra (CA), con Il vento della mia terra
- Monica Martinelli, Roma, con Soffiare sull’acqua
- Massimo Franco Maso, Dolo (VE), con La forma degli angeli
- Achille Mauriello, Agliana (PT), con Coda d’anima
- Mauro Merlini, Garbagna Novarese (NO), con Prima del silenzio
- Stefano Milianti, Città di Castello (PG), con Cuore di partigiano
- Lorenza Negri, Poggio a Caiano (PO), con C’è una luce
- Sabrina Nicolazzini, Omegna (VB), con Gli innocenti di Orks
- Angiolina Oliveti, Catanzaro, con Il canto della solitudine
- Oliviero Olivieri, Quartu S. Elena (CA), con È che non ne ho voglia
- Marisa Pacilio, Campodarsego (PD), con Il mio quarantesimo anno
- Valentina Palleri, Pescara, con Quando si cambia dentro
- Angelo Passera, Graffignana (LO), con Il volere delle donne
- Adriana Pedicini, Benevento, con Fantasia di ricordi – Racconti sul filo della memoria
- Damiano Pepe, Palermo, con Da qui a Samarcanda
- Antonio Piazza, San Benedetto del Tronto (AP), con una Raccolta di racconti
- Lorenzo Pistolesi, Firenze, con L’amore conquista tutti tranne il giudice
- Liliana Rocco, Bresso (MI), con Due vite – un destino
- Marco Rodi, Livorno, con La cucina del rigattiere
- Antonio Scardino, Pesaro, con Amara stella
- Vito Tamboia, Bruino (TO), con La rosa del deserto
- Stefano Tirapelle, S. Bonifacio (VR), con Calcio spaziale
- Maurizia Zanetti, Nova Siri (MT), con una Raccolta di racconti
- Carmen Zardo, Asolo TV), con Una vita perfetta
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