Riccardo Fedeli
Opera 1^ classificata
Gli anziani sono lacrime
Gli anziani sono lacrime,
di anni che scivolano
su pelle frastagliata
da onde mosse dal tempo.
Hanno il profumo della memoria
e sensi distratti, fanno cerchi
di solitudine, gettando
un grido d’aiuto
in un mare
che non li sa ascoltare
e spinti dalla corrente,
diventano l’orizzonte
della vita ma quando sorridono,
formano arcobaleni,
lasciando ricordi
dalla terra al cielo.
Patrizia Sparacia
Opera 2^ classificata
Ego
Unicità d’essere
nel percepire
l’ossessivo
rintocco sconnesso
dell’esistenza…
Daniela Candini
Opera 3^ classificata
Salvezza
Nel cielo, senza sosta, ho visto,
ancora incredulo,
volare angeli perduti.
Sono ostaggio di stanze vuote
e menti chiuse di sicuri porti.
Sento i brividi della fine.
Nel silenzio di foreste imbiancate,
un tepore riscalda il cuore.
La luce della notte nasconde la salvezza
agli occhi dei giorni violati.
Andrea Costa
Opera 4^ classificata
Amore
tanto dolore
tanto piacere
tanta gaiezza
tanta sorpresa
tanto struggimento
tanta impazienza
tanto amore
amore che guasta, amore che strappa,
amore che cura, amore vuoto di parole,
amore di sguardi, amore d’attesa,
amore sincero, amore vero,
amore ladro, rubato, trovato,
amore d’amore felice d’amare.
Amore come una cascata,
nascosta in una foresta,
amore travolgente
tonante.
Amore come il pane
evidente e indispensabile
fragrante.
Amore come l’aria
invisibile eppur pregnante
determinante.
Amore prigioniero, amore liberato,
verso primordiale di animale,
sangue della terra,
magma infuocato creatore e distruttore.
Cristallo risonante nel cuore fluido
del mondo,
seme fecondo.
Liliana Paparini
Opera 5^ classificata
Sui prati dei poeti
C’è tanta luce
dagli occhi seduttivi
sui prati dei poeti…
Spazi infiniti di lucciole
che vivono in eterno
in diari di stupore.
In un disciogliersi alla gioia
per un baratto di anime
che fa d’ogni respiro una scultura
che modella il cuore.
Di sonorità infinita
è fatto il loro tempo:
di sapori e di segni mai perduti.
Specchio di liquidi diamanti
in attesa
ricolmi di speranza.
Rita Bonifazi
Opera 6^ classificata ex aequo
A mia madre con amore
Mamma cara,
con tenerezza infinita
osservo il tuo sguardo
disperso nel vuoto.
E una forte amarezza
pervade il mio cuore,
vorrei un istante
tornare bambina
per sentirmi avvolta
dai tuoi caldi abbracci.
Ma ora sei qui mamma
come una rondine
dalle ali spezzate
che più non sorvola
i suoi cieli stellati.
Mentre accarezzo
la tua debole mano
vorrei che sentissi
quanto ti amo.
Gabriella Masoni
Opera 6^ classificata ex aequo
Aria in movimento
Vento.
Insolito vento, che scompiglia,
colora, scolora, attorciglia.
Forse vento, che mi somiglia.
Vento strano che ingigantisce cose,
ed altre ne assottiglia.
Rumore di vento, oltre le ciglia,
come soffi in una bottiglia.
Vento che allontana, avvicina.
Irregolare vento, che muove,
nasconde, si nasconde e poi riappare.
Vento che fa rotolare.
Regali, doni.
Gomitoli di lane e di cotoni.
Matasse colorate, aggrovigliate.
Sull’asfalto, nella contrada,
alzano polvere, lungo la strada.
Un alone di colori.
Lungo i muri, come fiori.
Oh vento… annuncia pioggia,
che lava via, ripulisce, spazza via.
Presto a breve, solo rami, rami spogli,
senza guanti, sciarpe o germogli.
In attesa di una nuova era.
In certezza di primavera.
Irene Losito
Opera 6^ classificata ex aequo
Collezionista di attimi
«Seduta, rannicchiata,
l’animo prostrato,
contemplo nel silenzio
la lenta agonia
dei miei pensieri
inseguo smarrimento
e tracce di dolore…
Sottile l’orizzonte
tra chiare immensità
e burrascose trasparenze
che fluttuano in un vortice
di sogno e realtà
e mi domando
come andrà a finire…
Fiori d’arancio
annuso tra le mani
e mi risveglio
al vagito di un bimbo:
un fiocco rosa
giochi colorati,
disegni variopinti alle pareti…
Cerco l’arcobaleno
attraversando il ponte della vita,
mi specchio nelle lacrime
che interrogo
per dare un senso all’avvenire
e sconfitta mi rivedo
collezionista d’attimi…».
Pierpaolo Vicinelli
Opera 9^ classificata
Hiroshima (sogno americano)
Tremano le note
nell’aria che brucia
mentre il nero avvoltoio
ritorna al suo perfido nido.
Là dove era rumore
regna il silenzio;
dove era la vita
ghigna un rosso teschio
di fuoco;
dove era un bambino
soltanto una pallida ombra.
E il canto di un monaco
solo
che piange Babilonia
perduta
per l’ira di un vorace Dio
nato là
dove regna
la libertà.
Visione
l’ininterrotta armonia
è un canto che scuote l’anima
l’immacolata bellezza
rannuvola i deserti
l’ambrosia fruttata
colora le nebbie del cuore.
Piero Signorini
Opera 10^ classificata
Il vecchio casale
Come aureola di un pensiero sospeso
che avvolge nei sogni
i ricordi riposti
un’armonia di silenzio
ha sfumato il tempo
sul vecchio casale
Tappeti d’edera cascate di more
festoni di rosa canina
adornano i ruderi
Sotto la loggia, in attesa:
il carro l’aratro gli arnesi
cimeli ormai, senza gloria
in ricordo di tanto sudore
Le imposte sconnesse
i tetti cadenti le stalle mute
Vibrazioni di vuoto
all’anima che langue
nel passato ormai così distante
Ma qui c’erano suoni profumi
i sogni le attese le gioie i dolori
i pianti le nenie gli amori
i canti le grida c’era la VITA!!
Nella penombra della nostalgia
veli di memoria
come fruscii di luce all’alba
attraverso sipari di fronde
risvegliano i miei sensi smarriti
con una carezza di malinconia
Mi sfiora la dolcezza
che si scioglie in pianto.