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Premio di Scrittura Creativa dedicato a Lella Razza 2009
V Edizione

Ultimo aggiornamento: 15 Luglio 2010
Clicca qui per il bando completo del concorso
Andamento del concorso:
  • La Giuria ha ultimato la valutazione delle opere pervenute.
  • La premiazione si terrà domenica 8 novembre 2009 ore 16.30, presso l’Auditorium della Banca Popolare di Lodi, via Mazzini, Sant’Angelo Lodigiano (LO).
Risultati

Risultati della quinta edizione del Premio di Scrittura Creativa dedicato a Lella Razza 2009


Per il quinto anno consecutivo è stato bandito il Concorso di Scrittura Creativa intitolato a Lella Razza, docente di Filosofia e Scienze della formazione presso l’Istituto “Maffeo Vegio” di Lodi, attivamente partecipe all’Associazione Culturale Donne & Donne di Sant’Angelo Lodigiano, deceduta in un grave incidente d’auto nel novembre 2004. Il Concorso di quest’anno ha avuto come tema «Donne nel mondo… …familiare, sociale, del lavoro, politico, altro…» ed è stato indetto con la collaborazione tecnica e letteraria de Il Club degli autori, e con la collaborazione di Istituto “Maffeo Vegio” di Lodi, Teatro dell’Improbabile, Gruppo «Amici di Vidardo», patrocinato da Provincia e Comune di Lodi, Consigliera Provinciale di Parità di Lodi, Comune di Sant’Angelo Lodigiano.
La giuria del quinto Premio di scrittura creativa Lella Razza, composta da Silvia Canevara, giornalista; Rosario Coppa, funzionario scolastico; Terry Corazza, insegnante, Marisa del Prete, insegnante, Antonio Saletta, giornalista, dopo aver esaminato i testi pervenuti ed avere utilizzato i seguenti indicatori per la selezione delle opere: pertinenza al tema, creatività e originalità, stile, ha così decretato:


Sezione Poesia a Tema «Donne nel mondo… …familiare, sociale, del lavoro, politico, altro…»:

Dal 4° al 10° classificati vincono Attestato di merito – Pubblicazione dell’opera premiata sulla rivista Il Club degli autori e sul sito Internet www.club.it


Sezione Narrativa a Tema «Donne nel mondo… …familiare, sociale, del lavoro, politico, altro…»:

Dal 4° al 10° classificati vincono Attestato di merito – Pubblicazione dell’opera premiata sulla rivista Il Club degli autori e sul sito Internet www.club.it


La Cerimonia di premiazione si terrà a Sant’Angelo Lodigiano (LO) domenica 8 novembre 2009 ore 16.30, presso l’Auditorium della Banca Popolare di Lodi, via Mazzini, Sant’Angelo Lodigiano (LO) (angolo P.zza Caduti, centro paese).

Opere vincitrici


Sergio Balestra

Opera 1^ classificata

Canzone della prostituta

Non ne so niente, io, delle puttane.
Come posso allora parlar di loro,
dire di come possano sognare?
Quello che vedo, so. Ma è così poco…
La strada che le avvolge
con spire di serpenti,
talvolta un acre fuoco.
E canti malinconici, dolenti.

«Non mi saprai straccare, ometto spento,
col tuo pisello affranto,
non torcerai l’anima mia tersa
col tuo sbattere vano delle reni.
Udrai solo fasulli mugolii,
e mai mi strapperai vero piacere
e mai saprai il mio canto,
né come mi son persa.

Poi tu sprofonderai
nella tua amara notte sbrindellata,
ti graffieranno stelle di lamiera
appese a un cielo lugubre, di fango,
accarezzando solo la tristezza
di un pozzo desolato, senza luna.
Quen sabe, hombre, quen sabe…
Soyo yo, la mala puta!

Ma ho gelsomini in serbo,
petali di zagare
e aroma di papaya mai spremuta
per la mia vita là, oltre lo specchio
da dove sorgerà la nuova luna
per ricolmare, in fondo al pozzo, il secchio.

Ho gelsomini, in petto. E cera d’ape».


Valentina Tagliabue

Opera 2^ classificata

Donna libera

Non chiudere gli occhi, non oggi,
guarda il sorgere del sole,
non nascondere ancora le fattezze
dietro i veli dell’inibizione.
Getta indietro i tuoi capelli
e i macigni della costrizione,
prendi per te stessa un’alba,
un attimo, uno stralcio di futuro:
abbatti con coraggio e grazia
ogni sbarra, ogni gabbia, ogni muro
e misura i tuoi gesti col cuore,
non col metro di uno sconosciuto.
Legati solo ai tuoi sogni, e al passato.
Senti nell’aria il diverso che passa,
che segna ora un limite solo,
un nuovo, importante confine:
quello che lui chiama sconfitta,
quello che tu chiami fine.
Godi della chioma al vento,
decisa, splendente, ovunque tu vada,
perché libertà è camminare
senza temere, in ogni momento, che accada;
è prendere, infine, un gelato
lì all’angolo della strada.
È riavere i tuoi sacri diritti di umana.
Corri ora, e non più per scappare
dalla violenza di una mano amica,
improvvisa una danza leggiadra
sulle note della tua vita.
Ascolta il suo canto perfetto,
il suo magico suono,
assaggia ogni giorno, ogni ora,
ogni istante come fossero un dono.
E sbattigli in faccia la porta
se chiede di nuovo il perdono.


Angelo Passera

Opera 3^ classificata

Bella sei ancora

Il tuo corpo è come lo scoglio
graffiato dal mare,
ma bella sei ancora
come leggenda cantata dal vento.
Indugia sulla roccia il sole,
è un incendio il tramonto,
è un sogno d’argento la notte
e l’alba,
un sommesso movimento di ali.
Donna dai capelli di alga,
notti di veglia ti hanno consumato.
Stringi oggi nella mano
lunghe ore di lacrime,
chiuse in un pugno di silenzio,
mentre sorridi al gioco della ombre.
Oggi sono i figli le colonne di fuoco
nel tempio della vita.
Il tuo uomo intreccia i suoi rami
alle tue braccia sicure.
Intorno sbocciano altri bimbi
e splendenti sono i loro occhi
mentre succhiano la tua linfa.
Donna che aspetti le canzoni del vento
per carpirgli il mistero delle onde.
Come roccia bagnata dalla pioggia,
ti immergi nella luce,
nell’attesa che l’anima diventi
trasparenza di gocce
sull’arcobaleno del tramonto.


Giovannantonio Macchiarola

Opera 4^ classificata

Frammento di volo

Impiccato da una piega amara della tua vita
scodinzolo seguendo i tuoi umori
trascinato nell’esistenza colma di nulla
di un barbaro destino senza amore.
Ottenebrato dalle comete che ti attraversano
seguo con lo sguardo ogni loro scia
e i geroglifici ricamati nella tua mente
attendono che una lontana archeologia
possa cogliere in essa una tendenza.
Dove mai corre questa tua esistenza
fatta di nulla, corsa senza filo…

Una donna che lava, una donna che stira
una donna che sente il sussurro delle cose
e ne vive nel momento che alza le braccia
sulle corde tese della sua biancheria
arresa alla tela di ragno che il sole ha filato
e la tiene legata al resto del paesaggio assolato.
Una donna che sospira, avvolta in un tiepido vortice
una donna che pensa alla sua via
che elude i suoi pensieri mentre gioca coi suoi figli
e si meraviglia per le fessure aperte dei misteri.
Una donna piena di nostalgia
che vive la propria castrazione
e siede col grembo coperto
nel gesto di mani pudiche.
Una donna antica
che ode l’odore della propria lascivia
la lussuriosa tenera magia
e il silenzio delle proprie grida.
Una donna che ode l’eco di se stessa
nella casa fervida di fibre conosciute.
Quante vie vi sono per la salvezza
e dove porta questa porta schiusa?
Per questo ogni volta che ti ascolto
io resto attonito, in ansia di miracoli…


Angela Caterina

Opera 5^ classificata

Le ragazze dell’olocausto

La speranza sepolta
nel ventre della terra
non germoglia figli,
tra le ceneri dei vostri grembi.

La dignità del coraggio
si schianta sui reticolati,
dove la morte è una promessa
che vi riconsegna alla vita.

La pioggia non cancellerà
il fremito del primo amore;
la limpidezza delle lacrime versate
come acqua di sorgente,
sul dolore dell’universo.

Veste colori solari
la purezza dell’anima,
indossano calze di fiordalisi
le gambe scarne.

Vacilla nel ricordo dei sogni,
l’umana pietà del vostro perdono.


Angelo Passera

Opera 6^ classificata ex aequo

L’hanno vista: “La pace”

L’hanno vista passare a piedi nudi
per monti di pietra,
asciugare il sudore di una fronte incoronata di spine.
L’hanno vista nei volti scavati dal tempo,
negli occhi velati di tristezza di donne vestite di nero,
nel viso struggente di una Croce
piantata sulla vetta a sfidare il mondo.
L’hanno vista a brandelli transitare
negli sguardi assetati di morte dei ragazzi dell’Iran.
Fermarsi per un attimo sulla spiaggia
dell’oceano che sta per morire,
nell’ultimo battito d’ala di un piccolo gabbiano.
L’hanno vista tremare
nelle steppe sconfinate della Siberia,
lasciare le sue vesti attaccate a rotoli di fino spinato.
La vedono ogni giorno traversare
le cento trincee di Beirut,
salire e scendere tra le dune.
L’hanno vista, anche ieri, passare
negli occhi pieni di sabbia dei ragazzi d’Israele,
nei canti desolati delle vedove bambine di Palestina.
La incontriamo sulle strade insanguinate,
nelle vie lastricate di morti di Sarajevo,
nei ghetti di Nuova York,
che puzzano di carne mercenaria.
La vediamo danzare
negli occhi tristi di bimbi negri.
Ti vediamo passare ogni giorno negli occhi della gente,
giovane ragazza bionda,
vestita di fortuna e nessuno si accorge di te.


Petra Trivilino

Opera 6a classificata ex aequo

Servitù

Sopra il pendolo non ci saranno
più ore da scrivere.
Non ci sono più ore.
Le abbiamo mangiate tutte
col sudore delle fregature,
le fregature che abbiamo ingoiato
verso una vita finta,
increspata dal mare,
dal mare elettromagnetico
e dai fili delle marionette.
Che bel mondo di falsi,
di strette di mano agghiaccianti
in quelle promesse luride di tette,
nudi,
promesse di una donna ideale.
E quante donne abboccano.
Nuovi pesci lasciati agonizzanti
per vivere una vita senz’aria.
Una donna considerata un pezzo
di carta per pulirsi la bocca piena e
buttarlo via!
La donna moderna è un manichino
che si fa vestire.
Che bello che dopo anni di lotta,
violenze domestiche,
calci e persecuzioni
siamo ritornate a leccare il pavimento
degli istinti primordiali…
Complimenti!
Donna, complimenti!
Appese a un chiodo le nostre convinzioni
e i veri cervelli rintanati in un buco.
Un buco che pochi vedono,
ma che vale più di altri.


Tiziana Altea

Opera 8^ classificata ex aequo

Tutta nera nel mio velo
avanzo
lungo banchi di pesci sdraiati
mandorle vapori e
richiami in polpa al palato.

Sulle urla a spicchi
di chi vende
una folla le mani di noi donne
a toccare attente
stoffe arrotolate,
con in seno tutte – anch’io
traforata ombra rigida per voi –
un morbido rossore:
è un monile maggio che invita a fiorire.

In un giorno di mercato qualunque
incomodo mi colpisce
il tuo volto cucito sul visino
che cola di tuo figlio
mentre carica di sporte
e del peso raggelato della
nostra incomprensione
pellegrina ti allontani.


Lina Cornia

Opera 8a classificata ex aequo

Donne e donne

Come fili d’erba
per sfamar le bestie
falciati sotto il sole
e resta solo paglia
come lucciole spente
nei parcheggi senza prati
come grappoli sgualciti
come oggi senza domani.

Donne scintillanti
che si aggrappano alle stelle
donne senza volto
che rincorrono la vita
migrano come rondini
verso nuove primavere
voli che si fermano
non ritornano ai nidi.

Calano i sipari
sui grandi schermi
si alzano gli occhi
di volti nuovi
pallidi e scuri pensieri
si aprono sorrisi
nascosti dai veli.

Donne che proteggono
il profumo dei fiori
donne che cullano
il sapore della vita
donne che marciano
per far nascere il domani
lacrime e sorrisi
guerre vinte con il cuore.


Maria Angela Gobbi

Opera 8 a classificata ex aequo

Carol Mann1

Ci sono donne sulla faccia della terra
che camminano senza posa
nel vuoto del dolore altrui,
lontane da sguardi ottenebrati
di succubi televisivi
Ci sono donne silenziose
che spendono forza e vita
e il loro stesso sangue
assetate di giustizia per quelle
che giustizia non hanno, né rispetto.
Le nostre mani e i nostri piedi
il nostro cuore e la nostra pietà
sono loro a incarnarli,
le nostre vane pretese e i nostri vuoti desideri
tutto quello che ci limitiamo a sperare
senza muovere un dito,
sono loro a germogliarli.

Ci sono donne sulla faccia della terra
che ardono al nostro posto.

1 Carol Mann, francese, nonostante problemi di salute, lavora da anni come Presidente di FemAid, associazione di aiuto alle donne Afghane e a tutte quelle che soffrono negazione di diritti elementari. A proprio rischio si è più volte recata personalmente a portare aiuti concreti).


Francesca Romana Bonzanin

Opera 8^ classificata ex aequo

Silenzio

Scelta
di vita divisa
isolata dal mondo.
Ritratto trasparente
a tinte tenui,
carne sanguinante
ormai esaurita,
decisione o delusione
di sommessa solitudine.
Sguardi assenti,
silenti, senza note,
timpani ovattati,
zigomi sfatti
a braccetto col tempo.
Allo specchio
il viso diffidente
di un’altra donna.
Capelli bianchi,
pensieri biondi,
esperienza di etere e materia.
Mani spente, occhi accesi,
gambe instabili, sguardo fermo.
La pazienza azzanna,
sferza l’amarezza
di un sorriso
senza esultanza.
Nostalgia di chi manca,
ricordi sferruzzati
in una sciarpa
troppo lunga.
Non è più l’età,
ma la memoria
a pareggiare l’umore.
Sola in poltrona
in compagnia del silenzio.
Ce n’è tanto.


L'Albo d'Oro:
Premio di Scrittura Creativa dedicato a Lella Razza 2014 X Edizione
Premio di Scrittura Creativa dedicato a Lella Razza 2013 IX Edizione
Premio di Scrittura Creativa dedicato a Lella Razza 2012 VIII Edizione
Premio di Scrittura Creativa dedicato a Lella Razza 2011 VII Edizione
Premio di Scrittura Creativa dedicato a Lella Razza 2010 VI Edizione
Premio di Scrittura Creativa dedicato a Lella Razza 2009 V Edizione
Premio di Scrittura Creativa dedicato a Lella Razza 2008 IV Edizione
Premio di Scrittura Creativa dedicato a Lella Razza 2007 III edizione
 
 
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